Il vicepresidente della Camera Giorgio Mulé ieri al Senato ha salutato in Aula gli studenti che hanno partecipato al concorso "Lezioni di Costituzione". Qui, stralci del suo discorso.
Carissimi studenti, ma già maturi cittadini italiani. Siete qui nel tempio della democrazia italiana per dare testimonianza viva, reale e pulsante di come, la lettura e lo studio della Costituzione, si trasformi in esempio di vita quotidiana. Quella parte che è definita dai principi fondamentali della Nostra Carta è insieme una coperta e una corazza. Non c'è parola nella nostra Costituzione che non sia stata soppesata, riflettuta, approfondita. I principi sono dunque fondamentali perché costituiscono le fondamenta, appunto, del nostro vivere civile. Senza l'osservanza di uno solo di questi principi non regge l'impalcatura e l'architettura costituzionale. Mi piace allora definire voi autentici interpreti del patriottismo costituzionale. Noi e voi abbiamo davanti la grande, enorme sfida di vivere la Costituzione non più nella dimensione statualistica e dunque nazionale ma in quella globale. Con l'articolo 3 ricorrono in quasi tutti i vostri lavori i riferimenti all'articolo 9 e all'articolo 21 della Costituzione. L'articolo 21 rappresenta una parte fondante della mia vita. La libertà di espressione e la libertà di stampa soprattutto nella società del XXI secolo sono dirimenti per il corretto svolgersi della democrazia. Nei regimi autocratici in cui il governo controlla l'informazione è molto più facile per i governanti diffondere i valori posti a fondamento del loro potere, nelle liberal democrazie invece in cui esistono la libertà di informazione, il pluralismo, un dibattito pubblico aperto il potere è per definizione contendibile e soggetto a contestazione nella prospettiva di un ricambio pacifico dei governi. I regimi autocratici fondano la loro natura nella diffusione di fake news al fine di delegittimare e destrutturare l'ordine liberal-democratico. Dunque per evitare la decadenza dell'ordine liberal-democratico bisogna incatenarsi e difendere i valori che stanno a fondamento della nostra Costituzione.
Si tratta di una sfida che riguarda la nostra stessa sopravvivenza perché, come scriveva Giovanni Sartori, «una democrazia dimentica dei valori rischia di valere tanto poco che non ci importa più di perderla». La Patria, ricordatelo, non può essere di una parte perché siamo noi, noi, a essere al più una parte della nostra amata Patria.
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