Ancora una giornata d'inferno per gli automobilisti in Liguria. Cantieri e rientri dalla costa hanno provocato diversi chilometri di coda lungo le arterie autostradali. Si cerca una soluzione per completare i lavori che stanno paralizzando la viabilità in Liguria. Ieri mattina c'è stato un vertice tra il ministero dei Trasporti e la società concessionaria Autostrade per fare il punto sui cantieri conclusi e quelli in corso. È stata confermata la scadenza del 10 luglio per l'ultimazione dei cantieri critici che dovrebbe contribuire alla normalità della circolazione. Contestualmente, ad Autostrade è stato chiesto di accelerare le ispezioni sulle altre gallerie programmate dopo il 10 luglio, anche mettendo a disposizione personale e soluzioni tecnologiche più veloci. Nella giornata di oggi è attesa, invece, la firma di un protocollo operativo con Anas per la gestione coordinata dei cantieri in modo da assicurare, in caso di interruzioni al transito, una viabilità alternativa.
Ma la polemica non si arresta. Confcommercio Liguria chiede al sindaco di Genova Marco Bucci, commissario per la ricostruzione del ponte Morandi, di rinviare l'inaugurazione in programma il prossimo primo agosto. Mentre il governatore Giovanni Toti attacca: «Il Pd ligure continua a dimostrare la sua inconsistenza, cercando di nascondere i tanti errori dei rappresentati del loro partito al governo. Regione Liguria non ha purtroppo competenze, come sanno gli esponenti di minoranza in consiglio, tanto che stiamo subendo un piano che sta paralizzando la nostra rete autostradale, concordato tra Mit e Aspi, senza il coinvolgimento degli enti locali», scrive su Twitter. «La Regione è comunque riuscita a ottenere l'esenzione dei pedaggi e cantieri aperti sette giorni su sette, 24 ore su 24. Stupisce che il Pd Ligure vada a manifestare contro un piano voluto dal loro ministro», continua ancora Toti, alludendo alla manifestazione di ieri a Masone. Duro l'affondo di Mariastella Gelmini, capogruppo di Fi alla Camera: «La situazione delle autostrade liguri è l'emblema del caos generato da un governo indeciso a tutto.
Da quasi due anni va avanti lo scontro con Aspi e, nonostante i ripetuti annunci, vige ancora una situazione di stallo. Adesso sembra che l'esecutivo stia solo aspettando la decisione della Consulta, attesa tra qualche giorno, per lasciare inalterata l'attuale concessione».
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