Con l'arrivo dell'autunno anche in Germania il coronavirus ha ripreso a correre. Secondo l'Istituto Robert Koch (Rki), il 1 novembre si sono registrati 9.658 nuovi casi di Covid-19, con un'incidenza di 154,8 casi ogni 100 mila abitanti. Il giorno prima l'incidenza era a quota 149,1 e a 110,1 una settimana prima. Fra i tedeschi, poi, la campagna di immunizzazione va a rilento, con solo il 67% della popolazione vaccinata; anche l'ok della Commissione permanente sui vaccini all'immunizzazione dei minorenni con almeno 12 anni di età è arrivata solo lo scorso agosto.
Numeri che mettono in allarme la Divi: l'associazione dei medici tedeschi per la terapia intensiva teme una repentina impennata dei casi gravi con il conseguente affanno del sistema sanitario. Il governo però non è intenzionato a prendere provvedimenti. Al contrario, i tre partiti (socialdemocratici, Verdi e Liberali) impegnati in questi giorni a stendere il programma del primo esecutivo post-Merkel, hanno concordato un progressivo allentamento delle misure anti-pandemia volute dalla cancelliera venuta dall'est. Se Berlino esclude il ritorno al lockdown, nessuno vieta però a Comuni, Länder (i veri responsabili della politica sanitaria) e ai privati di adottare nuove misure contro la diffusione del virus. Così, alcune grandi aziende come la Bayer, il gigante elettrico Eon e il gruppo assicurativo Ergo hanno annunciato che apriranno le mense ai soli dipendenti vaccinati e a quelli guariti. È la cosiddetta regola delle 2G che si sostituisce a quella delle 3G favorevole anche alle persone con un tampone negativo.
Come riportato dal Rheinische Post, i dipendenti che ricadono sotto le 2G avranno spazi esclusivi ai quali potranno accedere senza mascherina. Non sarà così per le persone che non possono o non vogliono dimostrare di essere guarite o vaccinate. Gli altri dipendenti non saranno lasciati a casa: il loro accesso alle mense sarà però ancora legato all'uso delle mascherine, al rispetto del distanziamento sociale, e all'imposizione di turni per i pasti al fine di minimizzare il numero dei commensali. Le misure sono state pianificate in stretta collaborazione con i consigli di fabbrica, ha detto la Bayer. Le aziende sentite dal Rheinische Post hanno anche riferito di voler mantenere alta la quota di dipendenti che lavorano da casa.
Anche alcune autorità sanitarie locali hanno imposto il 2G, una svolta coincisa con la recente fine in Germania della gratuità dei tamponi anti-corona. Le tende e le stazioni mobili ogni 200 metri nei centri cittadini per testare la popolazione a tappeto sono sparite: da metà ottobre il test si fa quasi solo in farmacia, e il tampone resta gratis solo per i bambini sotto i dodici anni di età e le categorie di persone che non si possono vaccinare per motivi di salute.
Gli altri pagano e a Hannover in tre circondari bavaresi dove il contagio è più forte, restano esclusi da musei, piscine, birrerie, spazi chiusi in genere. Severa anche Amburgo che alle persone non vaccinate o non guarite esclude l'accesso da ristoranti, discoteche, impianti sportivi, saloni di bellezza e di massaggio, studi di tatuaggi e palestre.
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