Aveva il divieto di avvicinarsi: papà uccide il figlio a coltellate

Il piccolo è stato colpito al collo: aveva 10 anni. L'uomo era sottoposto a un ordine restrittivo del giudice per violenze

Aveva il divieto di avvicinarsi: papà uccide il figlio a coltellate

Esce dall'ospedale e corre a casa a uccidere il figlio di dieci anni. Orrore a Cura di Vetralla, in provincia di Viterbo, dove un padre ha sgozzato il suo bambino. Un bambino, dal quale avrebbe dovuto stare lontano per ordine del Tribunale. Mattias, questo il nome della giovanissima vittima, non ha nemmeno avuto il tempo di cambiarsi dopo essere rientrato da scuola. Il genitore come una furia l'ha sorpreso, entrando in casa, e gli si è scagliato contro finendolo con una coltellata. Quella che ha sconvolto il comune viterbese, è l'ennesima tragedia che nasce sulla scia di divieti disattesi e di maglie della sicurezza sfilacciate, che spesso lasciano le vittime di violenza in balia dei loro carnefici.

L'omicidio è avvenuto nel primo pomeriggio in una palazzina di due piani via Luzi, dove una donna di origini albanesi risiedeva con il figlio Mattias. In paese li conoscevano tutti, perché vivono da anni in Italia e in molti sanno bene che il padre, polacco di 44 anni, non stava più con loro da tempo, perché il Tribunale di Viterbo gli aveva notificato un divieto di avvicinamento alla moglie e al figlio per una serie di condotte violente.

L'uomo, che lavora come operaio edile, era ricoverato in un ospedale delle capitale per Covid e non è ancora stato accertato se sia stato dimesso pochi giorni fa dai medici o sia fuggito ieri di nascosto proprio per compiere il disegno di morte. Si sa invece che ieri un parente era andato a riprendere Mattias alle 13.30 a scuola e l'aveva accompagnato a casa. Il bambino era rimasto solo, ma sapeva che da lì a poco sarebbe tornata la mamma. Invece è stato il padre a varcare per primo la soglia dell'abitazione. Forse era già dentro quando Mattias è arrivato o forse si sia fatto aprire la porta di casa proprio dal figlio. Sono dettagli che accerteranno i militari del colonnello Andrea Antonazzo, comandante provinciale dei carabinieri di Viterbo, che si occupano delle indagini.

Quando la donna è rientrata ed è andata nella sua camera da letto, è piombata nell'incubo. Inutile ogni tentativo di soccorso. Il piccolo era morto e giaceva a terra con una coltellata alla gola, inferta da padre probabilmente con un coltello da cucina. «L'uomo, invece, è stato trovato privo di conoscenza in un'altra stanza dell'abitazione alla quale però, da qualche settimana, aveva il divieto di avvicinarsi - spiega il colonnello Antonazzo -. Tutte le volte che non riusciamo a intervenire in tempo la cosa ci colpisce enormemente. Alle volte prevedere epiloghi di questo tipo è veramente difficile».

La mamma di Mattias è stata portata in ospedale in stato di choc. Anche l'assassino è stato trasportato nell'ospedale Belcolle di Viterbo, dove è ancora in stato di incoscienza, ma è stato sottoposto a esami tossicologici per capire cosa abbia assunto e se abbia preso qualcosa prima o dopo l'omicidio del figlio. In queste ore i militari stanno ascoltando anche i vicini di casa della coppia per cercare di scoprire se qualcuno abbia visto o sentito qualcosa negli attimi precedenti il delitto. Il corpo del bimbo verrà messo a disposizione del medico legale, per stabilire con certezza la dinamica e l'orario preciso del delitto. Poi sarà riconsegnato alla mamma e ai suoi cari per l'ultimo saluto, al quale prenderanno parte anche i suoi compagni di scuola e le sue maestre.

«Sono assolutamente sconvolto per un omicidio così bestiale - ha detto il primo cittadino di Viterbo Giovanni Arena -.

Accanirsi contro un bambino di dieci anni lascia tutti sconcertati. Tutta la mia vicinanza al sindaco di Vetralla Sandrino Aquilani e alla comunità vetrallese che mai nella sua storia ha vissuto atrocità così violente». Per oggi è stato dichiarato il lutto cittadino.

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