Litigano su un tot di questioni, dalle sanzioni a Orban ai 49 milioni sequestrati dai giudici alla Lega, ma di fronte al sermone dell'Onu sui migranti le due anime del governo serrano i ranghi. Carroccio e Cinquestelle rispondono in modo compatto all'accusa dell'Alto commissario Michelle Bachelet, che lunedì aveva annunciato l'invio di ispettori delle Nazioni Unite in Italia per valutare il presunto «incremento di violenza e razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e Rom».
Dopo la durissima replica di Matteo Salvini, che fra l'altro aveva minacciato di tagliare i fondi che ogni anno il nostro Paese versa alle Nazioni Unite, ieri è arrivata anche quella del grillino Alfonso Bonafede: «Si tratta di accuse totalmente infondate - ha detto il ministro della Giustizia -, sono andato a vedere i dati sui dibattimenti per reati con aggravante razzista e lo scorso anno erano 36 in tutta Italia, o forse 24, e con una tendenza alla diminuzione. Vogliono mandare i commissari? Da noi c'è sempre qualcosa da vedere, vedranno il Colosseo, sicuramente non troveranno traccia di razzismo».
L'intervento del Guardasigilli era stato preceduto, nella notte, da una corposa nota del ministero degli Esteri. In cui le parole della Bachelet vengono bollate con lo stesso aggettivo («infondate») e in cui si ricorda si ricordano l'impegno dell'Italia nelle operazioni di soccorso e salvataggio nel Mediterraneo, di cui abbiamo assunto il costo prevalente, le azioni di sostegno ai Paesi di origine dei profughi, la sensibilità della nostra società civile e gli innumerevoli solleciti, alla Ue e all'Onu stesso, affinché i nostri sforzi siano condivisi dalle altre nazioni. «La posizione che hanno espresso ci amareggia - ha chiosato il ministro Moavero Milanesi -, perché può portare a certe reazioni nel linguaggio politico. Se dovessimo trovarci in emarginazioni infondate sarebbe doveroso renderne conto».
Tutti d'accordo? Ovviamente no. Il Pd ha chiesto alla Presidenza della commissione Esteri di invitare in audizione alla Camera il personale delle Nazioni Uniti per riferire sugli esiti dell'ispezione in Italia, e l'europarlamentare Cécile Kyenge ad esempio ritiene che i motivi per allarmarsi ci siano tutti: «Quella dell'Onu è una decisione credibile - ha detto l'ex ministro per l'Integrazione -, da quando si è insediato il nuovo governo la percezione è cambiata soprattutto a causa delle dichiarazioni irresponsabili e spregiudicate di chi oggi siede nelle istituzioni. Si è fatta un'associazione fuorviante tra la crisi economica, il disagio sociale e l'arrivo dei migranti. Hanno cercato il capro espiatorio ma non abbiamo bisogno di guerre tra poveri. Ed è lampante che i casi di violenza siano aumentati».
Come lei la pensa anche l'ex presidente della Camera Laura Boldrini che ha definito «scomposta e fuori luogo» la reazione di Salvini, il quale però continua a tenere
abbondantemente il punto: «Diamo all'Onu 700 milioni all'anno, voglio che mi dicano come li spendono: se li utilizzano per fare cose o se fanno cene in ristoranti stellati. Le loro lezioncine lasciano il tempo che trovano».
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