"L'Unione europea sta cercando l'incidente...". Il leghista Alberto Bagnai ne è fermamente convinto. E, a pochi giorni dalla sentenza della Commissione europea, primo passo verso la procedura di infrazione per disavanzo eccessivo, accusa i commissari di Bruxelles di avere nei confronti del nostro Paese "un atteggiamento ricattatorio e mafioso".
In un ipotetico rimpasto di governo, il Carroccio vorrebbe mettere le mani sul ministero agli Affari europei che era stato affidato a Paolo Savona, poi trasferitosi alla presidenza della Consob. Negli ultimi giorni si sono moltiplicate le voci secondo cui il candidato leghista sarebbe Bagnai. Attualmente presidente della Commissione Finanze a Palazzo Madama, il sernatore leghista è ben noto per le sue posizioni contro la moneta unica. A chi lo interroga sul fututuro del professore, Matteo Salvini si è sempre limitato a dire che "non sono stati avanzati nomi, su commissari, ministri e sottosegretari: è stato fatto Fantacalcio, e io non lo commento". Lo stesso Bagnai, intervistato da Lucia Annunziata a Mezz'ora in più, dice che altro non sono che "fonti giornalistiche". "Anche se - ci tiene a sottolineare - non avrei né reticenze né ambizioni se mi venisse chiesto".
Al momento,però, la partita è un'altra. La minaccia di aprire una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia è meno remota di quanto si pensasse. Al momento il ministro dell'Economia Giovanni Tria sta trattando con i commissari europei, ma dal fronte leghista fanno subito sapere che non sono disposti ad accettare alcun diktat da parte di Bruxelles. "Se fosse chiaro che l'atteggiamento dell'Unione europea fosse pretestuoso - lo avverte Bagnai - dovrebbe dire di 'no'". Le sue opinioni in merito all'euro e alla stessa Unione europea non sono affatto cambiate. E il professore leghista non lo nasconde di certo, ma sa bene che deve attenersi al contratto di governo sottoscritto con i Cinque Stelle. "Non penso di poter decidere da solo i destini del Paese... - spiega - ma non rinnego nulla di quanto ho scritto da un punto di vista scientifico ma bisogna rispettare il contratto di governo".
Secondo Bagnai, nessun economista può dire che l'euro sia una buona idea. Tuttavia, spiega, "un politico deve fare altre cose e occuparsi del benessere dei cittadini e anche di chi non la pensa come lui". Ad ogni modo, in caso di Italexit, non crede che l'Italia sprofonderebbe nel baratro come invece asseriscono molti analisti.
"In caso di uscita dall'euro o di un altri importante choc macroeconimico, di un'altra catastrofe come la Lehman Brothers - spiega - il giorno dopo la gente andrebbe a lavorare e andrebbe al bar. E questo non significa dire che il mondo si ferma perché l'assetto è cambiato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.