Bakhmut è l'"inferno in terra". E Mosca usa la super bomba

Continua la resistenza ucraina. Usato a Chernihiv l'ordigno da 1,5 tonnellate che colpisce fino a 40 km

Bakhmut è l'"inferno in terra". E Mosca usa la super bomba

Bakhmut resiste, ma non potrà farlo in eterno. Da ieri la cittadina del Donbass è circondata su tre lati dai miliziani della Wagner. I soldati negli insediamenti di Khromove e Ivanivske sono gli unici che riescono a contenere l'incessante martellamento dei russi, proteggendo l'autostrada Bakhmut-Kostiantynivka, percorso cruciale per i rifornimenti. Mosca ha una superiorità numerica di 10 cannoni pesanti per ogni cannone a disposizione di Kiev, che è anche a corto di munizioni. Per queste ragioni nelle ultime ore sta circolando la voce di una possibile ritirata strategica. Bakhmut copre l'incrocio di tre grandi linee ferroviarie e di quattro strade principali. È il perno dell'intera regione del Donbass, senza dimenticare che possiede anche alcune preziose miniere di minerali. Il governo ucraino ha mandato decine di migliaia di soldati a combattere e morire per una città di vitale importanza nel prosieguo del conflitto. La Russia persiste nei suoi sforzi per catturarla perché ciò corrisponde all'obiettivo bellico dichiarato da Putin, ovvero la liberazione del Donbass.

E mentre la propaganda ucraina parla di 500 soldati di Mosca uccisi in ogni giorno di battaglia, l'impressione è che nella trappola tritacarne siano finiti gli uomini del comandante Zaluzhnyi. L'artiglieria è il principale killer in qualsiasi guerra, ciò significa anche che le perdite da entrambe le parti stiano seguendo un rapporto simile al numero di cannoni e di proiettili sparati da ciascuna fazione. Per gli 007 di Kiev, l'economia russa non sarà in grado di sostenere la guerra di aggressione dopo i prossimi tre mesi, ma i testimoni sul campo vedono qualcosa di diverso. «Ci sono centinaia di civili bloccati a Bakhmut - racconta il vice sindaco Oleksandr Marchenko - solo una dozzina al giorno riesce a lasciare la città. Oltre 5mila sono gli abitanti intrappolati. Il nemico fa saltare tutto in aria, colpisce gli edifici a più piani e i quartieri residenziali». Il comandante Volodymyr Nazarenko parla di «un inferno in terra», ma sostiene «che la linea del fronte è stata stabilizzata e le forze russe sono ancora in periferia». Tuttavia l'Institute for the Study of War, think tank con sede a Washington, ritiene che sia improbabile che gli invasori riescano ad accerchiare la città in tempi brevi, «i loro progressi sono ancora lenti e graduali». Senza dimenticare che nel Donbass sarebbe finito il feeling tra il comandante Rustam Muradov e i suoi soldati. Si prospetta l'ennesimo cambio nella catena di comando.

Kiev tenta ogni strategia per frenare l'orso di Mosca, e ha inviato due piloti alla base militare di Tucson, in Arizona, per un periodo di addestramento con i caccia F-16. L'iniziativa, riporta la Cnn, servirà al governo americano per determinare quanto tempo sarà necessario prima che possano pilotare jet da guerra. Si evince quindi che Washington abbia lasciato la porta socchiusa sul possibile invio di quei caccia fino ad ora negati da Francia e Gran Bretagna.

Nel 375° giorno di combattimenti il Defense Express (portale ucraino di strategia militare) rivela che i russi avrebbero usato per la prima volta una «bomba di pianificazione» del peso di 1,5 tonnellate, progettata per colpire (fino a 40 km) obiettivi altamente protetti, grazie al suo esplosivo ad alto potenziale. L'ordigno sarebbe stato utilizzato qualche settimana fa nella regione di Chernihiv.

Una donna e due bambini sono stati uccisi per un attacco a Poniativka (Kherson). Gli invasori hanno mirato a un edificio residenziale. Un uomo di 65 anni è rimasto ucciso sabato notte in seguito al bombardamento di Kupiansk, a 30 km dal confine russo. Mentre è salito a 13 il bilancio dei morti dell'attacco missilistico lanciato nella notte tra mercoledì e giovedì su Zaporizhzhia, dove era stato colpito un condominio di cinque piani.

L'artiglieria di Kiev ha abbattuto un cacciabombardiere Su-34 vicino a Yenakiieve (Donetsk), mentre le truppe russe hanno effettuato 23 raid aerei e quattro missilistici, oltre a 20 attacchi da più sistemi lancia-razzi. In serata Mosca ha colpito con artiglieria pesante Nikopol (Dnipropetrovsk).

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