I risultati sul campo dei miliziani di Prigozhin continuano a essere superiori a quelli dell'esercito regolare di Gerasimov. La Wagner Group è riuscita ieri a entrare nel cuore dell'Ucraina, e dopo aver messo a ferro e fuoco Soledar ha trasformato in un paesaggio infernale Bakhmut, nel Donetsk. L'obiettivo è quello di circondare a tenaglia la città e ottenere l'accesso alla località di Casiv Jar. Le strategie Wagner sono state confermate da Vitaly Kiselev, colonnello dell'autoproclamata repubblica popolare di Lugansk ed esperto militare. Alla Tass spiega: «L'obiettivo è distruggere le armi di artiglieria, il personale militare e la fanteria delle forze armate ucraine, che provengono da Casiv Jar, Kramatorsk e Slavyansk, e interrompere i percorsi logistici per la consegna di munizioni e personale nella zona». A detta di Kiselev non ci saranno assalti rapidi ma l'artiglieria e l'aviazione sono in continuo movimento, con attacchi chirurgici (154 nella sola giornata di ieri). «Credo che i tentativi di dispiegare membri di Azov nell'area falliranno», ha aggiunto. Secondo quanto riporta la stampa di Mosca, i comandanti ucraini sul campo di battaglia e altri alti ufficiali, tra cui il comandante in capo delle forze armate Zaluzhny, starebbero cercando di convincere il presidente Zelensky a ritirare le truppe da Bakhmut, dando ormai per certa la sconfitta. Il Cremlino ritiene che Zaluzhny lascerà dietro di sé membri di squadre di difesa territoriale senza esperienza di combattimento.
È solo narrazione e propaganda messa in piedi da Putin? Questa volta pare proprio di no. Su Telegram il capo dell'amministrazione militare ucraina della regione di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, conferma scenari apocalittici. «I russi stanno radendo al suolo Bakhmut. È una rovina totale, stanno uccidendo chiunque riescano a trovare. Stiamo documentando attentamente i crimini di guerra perpetrati. Saranno ritenuti responsabili di tutto».
Come se non bastasse, la Russia sta radunando le sue forze militari nel Lugansk. Lo hanno rivelato uomini del Sluzba Bezpeky. L'intelligence di Kiev sospetta che si tratti della preparazione di un'offensiva nell'area orientale nelle prossime settimane, per «festeggiare» l'anniversario dell'invasione di Mosca. Le forze del Cremlino stanno espellendo i residenti locali dalle loro case vicino alle parti del fronte controllate dai russi, in modo che non possano fornire informazioni sul loro dispiegamento all'artiglieria ucraina.
Nella 342ª giornata di combattimenti, le forze di Kiev hanno colpito un monastero nella provincia di Donetsk, uccidendo un prete e ferendo gravemente una suora. Il sito religioso danneggiato è quello di San Nicola Vasilevsky a Nikolsky. Tutto questo mentre in mattinata, e nuovamente nel pomeriggio, gli invasori hanno bombardato per l'ennesima volta Kherson e il villaggio di Dmytrivka, nella regione di Mykolaiv, con l'artiglieria. La minaccia di attacchi aerei e missilistici rimane alta in tutta l'Ucraina. I russi stanno conducendo attivamente ricognizioni con caccia bombardieri, preparandosi per un'offensiva nel Donbass, ma anche su Dnepr e Zaporizhzhia, prevista per la giornata odierna. A Starobilsk (Lugansk) le autorità di occupazione costringono i genitori a mandare bambini dai 6 anni in su a una specie di corpo dei cadetti cosacchi per una presunta «adeguata educazione patriottica». Lo scrive su Facebook lo Stato Maggiore dell'esercito di Kiev.
La penisola di Kinburn, una striscia di terra che sporge sul lato meridionale dell'oblast di Kherson (riva sinistra del fiume Dnepr), è teatro nelle ultime ore di pesanti combattimenti dove né l'esercito ucraino né quello russo hanno il pieno controllo del territorio.
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