"Io avrei voluto fare il ministro dell'Infrastrutture perché se non recuperiamo il gap tra Sud e Nord non spariamo l'Italia come motore d'Europa...". Il viceministro delle Infrastrutture del M5S Giancarlo Cancelleri, ospite a 'Un Giorno da Pecora condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, dopo essersi esibito alla chitarra con una rivisitazione di 'Bandiera Rossa', ammette d'essersi "dispiaciuto" per la mancata nomina a ministro nel Conte-bis.
"Non ho recriminazioni. Lo dico senza falsa modestia ma penso che per i risultati raggiunti in Sicilia me lo sarei anche meritato", aggiunge il ras dei grillini siculi. Ma poi chiarisce che i suoi rapporti con Luigi Di Maio sono sempre buoni e che la tristezza non ha prevalso quando non ha visto il suo nome nella lista dei ministri. Cancelleri, però, non nega che, dati i buoni risultati ottenuti in Sicilia, ti aspettare d'essere premiato maggiormente risultati così da "avere gli strumenti per fare ancora meglio". Sul finire della trasmissione arrivano le domande relative all'eterna polemica porti chiusi/porti aperti e Cancelleri ci tiene a precisare: "I porti continuano a essere chiusi per tutte le persone che non hanno i requisiti per entrare in Italia, i clandestini". Il riferimento non è ai migranti salvati dalle Ong ma al lavori svolto dalla Guardia Costiera che quest'anno ha già soccorso 7mila persone e "rispetto all'anno scorso siamo passati da 23mila arrivi a 7mila arrivi". E ancora: "Contiamo di chiudere l'anno a 10mila".
Le cifre di Matteo Salvini? "Salvini non sa leggere i conti, avrà un buon mojto per sbagliare", chiosa copiando l'espressione del capogruppo alla Camera Francesco D'Uva.
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