Nuove tensioni nella maggioranza giallorossa che sostiene il premier Giuseppe Conte. Questa volta terreno di scontro tra il M5s e il Pd è legata alla Banca Popolare di Bari. “La nomina di Antonio Blandini a Commissario della Popolare di Bari ha provocato una forte irritazione tra i 5 Stelle. Bankitalia ha, infatti, scelto come commissario, a Bari, il professore universitario che, in passato, era stato indicato dalla stessa autorità di vigilanza come membro del comitato di sorveglianza nel commissariamento di Tercas. Ci si chiede come Blandini possa valutare, con oggettività, i problemi arrecati ai conti della BpB dalla fusione con Tercas e possa esprimere una valutazione oggettiva su una eventuale sottovalutazione delle sofferenze della banca abruzzese al momento della fusione con Bari”, sarebbe il testo di una velina diffusa dai vertici dai pentastellati secondo quanto riporta La Verità.
Un attacco, questo, diretto contro il numero uno di Bankitalia, Ignazio Visco, che permette al M5s di poter sbandierare la solita ostilità verso i banchieri. Al momento, nessuno sembra intenzionato a riformare una volta per tutte la governance di Palazzo Koch, magari separandone l’attività di vigilanza da quella di risoluzione. Il tema, seppur importante, sembra quasi essere stato messo in secondo piano dai partiti. Forse per una questione legata alle imminenti nomine proprio di via Nazionale. Fabio Panetta, attuale dg, a breve lascerà il suo incarico per entrare nel consiglio direttivo della Banca centrale europea.
Per questo motivo, come sottolinea ancora La Verità, da mesi il governatore Visco avrebbe incominciato a studiare le mosse per formare il nuovo direttorio di Bankitalia. La convocazione del consiglio direttivo del 20 dicembre potrebbe slittare di un mese: addetti ai lavori parlano di metà gennaio come orizzonte per la decisione finale.
Il nome che circola con insistenza da mesi è quello di Daniele Franco, attuale vice direttore generale, che dovrebbe essere promosso e prendere le deleghe della presidenza di Ivass. Il posto vacante del direttorio, invece, dovrebbe andare a Piero Cipollone, nel settembre 2018 nominato consigliere economico del presidente del Consiglio, ma nominato a ottobre di quest'anno funzionario generale con l'incarico di “alta consulenza al direttorio” di Banca d'Italia.
Lo stesso Cipollone è molto apprezzato da Palazzo Chigi. È stato lui, infatti, a gestire il dossier Carige, e in questi mesi, è stato spesso l'interlocutore del presidente del Consiglio Giuseppe Conte con gli investitori. Senza tralasciare il lavoro ed i contatti intrattenuti con la Commissione europea e con l'ex presidente Jean-Claude Juncker. Qualche possibilità la ha anche Eugenio Gaiotti, capo del dipartimento Economia e Statistica.
Una volta formato il nuovo direttorio bisognerà affidare le deleghe. Almeno su questo terreno il M5s spera di poter dire la propria, magari proponendo un nome gradito.
La partita è complessa. La ''minaccia'' del ministro degli esteri e capo politico pentastellato Luigi Di Maio di avviare una nuova commissione d'inchiesta sulle banche non sembra avere la forza di influenzare i futuri eventi.
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