«Biden in, Covid out». Basta questo slogan, una specie di mantra catartico, a spiegare il lunedì da leoni dei mercati, quel ruggito rialzista e collettivo sostenuto ieri dalla piena degli ordini d'acquisto e capace - forse - di segnare lo spartiacque fra il nostro ancora incerto presente e un futuro più sereno. Se l'affermazione di Joe Biden aveva già dato una sferzata fin dalle aperture in Oriente, una scossa elettrica ha attraversato le Borse non appena la casa farmaceutica Pfizer ha annunciato un'efficacia pari al 90% del suo vaccino, che sarà pronto entro la fine dell'anno.
Una doppia buona notizia, data dalla disponibilità quasi immediata e da un effetto di contrasto al virus ben superiore a quel 50-60% che veniva considerato accettabile. Tanto è bastato per piegare il dollaro (l'euro ha sfiorato quota 1,19), far risalire i rendimenti dei titoli decennali Usa fino a un soffio dell'1% come segno di un più rapido risanamento dell'economia globale (stesso discorso per i tassi dei Btp, arrivati allo 0,72%) e vedere gli indici azionari scattare in avanti. L'Europa ha messo a segno con lo Stoxx600 un progresso medio del 4%, Piazza Affari ha fatto ancora meglio (+5,43%) riportandosi sui livelli precedenti la serrata collettiva di marzo, mentre a Wall Street sia il Dow Jones (+4,7% a un'ora dalla chiusura), sia l'S&P 500 (-3,2%) hanno frantumato record storici liberandosi dei timori sull'incerta partita per il controllo del Senato.
Ma è stato l'andamento del petrolio, schizzato dell'8% nonostante le politiche energetiche del nuovo inquilino della Casa Bianca siano poco favorevoli al barile, il paradigma di ciò che è successo ieri. Ovvero, lo spostamento dell'asse economico inclinato verso il precipizio con l'aumentare dei contagi infezione, a un nuovo scenario nettamente più favorevole. Dove una ripresa a V, come prevede ora Goldman Sachs, non è più una chimera.
Per rendersene conto è sufficiente dare un'occhiata al rovescio della medaglia, al calo subìto ieri da titoli come Amazon (-3%) e Netflix -6,5%), premiati finora dalla pandemia e dai lockdown. Oppure, osservare il rally delle azioni legate alle società di viaggi, al turismo e alla ristorazione, come per esempio in Italia Autogrill, arrivata a sfiorare un +35% (+13% il Ftse Italia Commercio), così come l'ascesa delle banche (+8,5% l'indice di settore della Borsa di Milano, con punte del +14% per Bper e del 13,7% per Unicredit) indotta dall'andamento dell'obbligazionario. L'annuncio di Pfizer (+11% a New York) ha invece provocato un crollo delle quotazioni di Diasorin (-16,5%), capofila dei test anti-Covid.
In mezzo a tanta euforia, Merrill Lynch invita a guardare la situazione con pragmatismo. «La semplice verità - sostiene la banca - è che Pfizer sarà in grado di curare solo 25 milioni di persone quest'anno e forse 650 milioni l'anno prossimo. È sufficiente per tenere sotto controllo il virus? La risposta al momento non è chiara».
È altrettanto evidente che i mercati sono in attesa delle prime mosse che compierà Biden sul fronte internazionale (rapporti con Cina e Iran) e su quello interno (politica fiscale ed energetica). Alcune indiscrezioni indicano intanto l'ex capo della Fed, Janet Yellen, fra i papabili a prendere il posto di Steven Mnuchin al Tesoro.
Una candidatura che ad alcuni analisti fa storcere il naso. Molti democratici imputano infatti alla Yellen di aver tagliato i tassi in ritardo, impedendo così a Hillary Clinton di vincere le presidenziali di quattro anni fa.
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