La battaglia europea e il peso sul referendum

Quella di dichiarare guerra all'Europa è una decisione che Renzi pondera con attenzione

La battaglia europea e il peso sul referendum

Quella di dichiarare guerra all'Europa è una decisione che Matteo Renzi pondera con attenzione, mettendo sul piatto della bilancia costi e soprattutto benefici. Non che su molti temi il premier non abbia ottime ragioni, ma è evidente che la tempistica con cui il governo decide di aprire una vera e propria crociata contro Bruxelles non è affatto casuale. Prima con l'intervista di Pier Carlo Padoan che apre la prima pagina di Repubblica, poi con lo stesso Renzi intervistato a In mezz'ora su Rai3. Un vero e proprio uno-due. Che con ogni probabilità da il là ad una campagna anti-Ue che il governo porterà avanti almeno fino al 4 dicembre, giorno in cui si voterà il referendum costituzionale.

Ad aprire le danze è il ministro dell'Economia che mette in soffitta le sue vesti di tecnico e il suo essere un convinto europeista per dare l'aut aut a Bruxelles: «Se boccia la manovra l'Europa rischia la sua fine. L'Ue scelga tra noi e l'Ungheria». Un affondo durissimo che Padoan ha concordato parola per parola con Renzi. Ed è il premier che a inizio pomeriggio ci mette il carico da novanta e attacca a tutto campo. Prima liquidando un eventuale lettera di richiamo di Bruxelles come «dibattito fisiologico» e poi rilanciando sulla necessità di «rimettere in discussione il bilancio europeo e le regole economiche». Una battaglia quella sul fiscal compact, spiega Renzi, che il governo porterà avanti dopo il referendum.

Il premier, insomma, si prepara ad un braccio di ferro con l'Europa su tutti i fronti. E non solo con l'obiettivo di avere maggiori margini di manovra per qualche mancia elettorale in vista del voto di dicembre, ma anche e per provare a chiamare a raccolta un elettorato la cui massa critica è ancora indecisa su come votare.

Riscaldare l'elettorato sulle ragioni del «Sì» non è affatto facile e avendo personalizzato il referendum costituzionale Renzi cerca di individuare un nemico che possa accendere gli elettori e trascinare anche sul voto del 4 dicembre. L'Ue con tutti i suoi vincoli lo è di certo, soprattutto per quell'elettorato che è più ostile con Renzi, quello che si riconosce nel centrodestra e nei Cinque stelle.

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