Non si placano le polemiche attorno alla figura del padre di Luigio Di Maio, che, secondo quanto raccontato da Le Iene, avrebbe fatto lavorare alcuni dipendenti in nero. Domenica era stata Maria Elena Boschi a punzecchiare il vicepremier, dicendo in un video diffuso sui social: Vorrei poter guardare in faccia il signor Antonio Di Maio, padre di Luigi Di Maio ministro del lavoro nero e della disoccupazione di questo Paese. Vorrei poterlo guardare negli occhi e dirgli, 'Caro signor Di Maio le auguro di non vivere mai quello che suo figlio e gli amici di suo figlio hanno fatto vivere a mio padre e alla mia famiglia. Lei è sotto i riflettori per delle storie davvero brutte: lavoro nero, incidenti sul lavoro, sanatorie, condoni edilizi. Mio padre è stato tirato in mezzo ad una vicenda più grande di lui per il cognome che porta e trascinato nel fango dalla campagna creata da suo figlio e dagli amici di suo figlio'". E ora è Alessandro Di Battista a difendere la causa del padre del vicepremier: "Di Renzi e Boschi mi ero ripromesso di non parlare, perché sono animali politici ormai estinti, ma non si può tacere di fronte alle robe ridicole che hanno tirato fuori rispetto alla questione del papà di Luigi Di Maio. Volevo dire che hanno le natiche al posto delle gote, invece bisogna dire le cose come stanno: hanno la faccia come il culo".
Lo stesso di Battista ha poi aggiunto: "Di che cosa deve chiedere scusa Di Maio? La signorina Boschi
sembrava una delle due gemelline di 'Shining' nel suo video. Io non gli auguro di passare quello che hanno passato i cittadini per colpa delle loro scelte, perché il punto non sono i genitori, ma i figli e i loro comportamenti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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