Bebè rapito da papà: caccia in Spagna

L'uomo era in cura da uno psichiatra. La moglie: «Non è mai stato violento». Ieri è stato avvistato vicino a Valencia

Bebè rapito da papà: caccia in Spagna

Torino L'ultima traccia è in Spagna, sulla costa nelle vicinanze di Valencia. Lì, ieri mattina, si trovava Enzo Costanza, l'impiegato di 38 anni di Orbassano in fuga da martedì pomeriggio con il figlio Matteo, di soli 17 giorni. L'uomo ha usato la carta di credito per fare il pieno al suo suv Freemont con il quale è scappato: è stato filmato dalle telecamere del distributore mentre fa rifornimento e poi risale in auto. E sul sedile posteriore gli occhi elettronici hanno ripreso anche l'ovetto verde sul quale, si spera, ci fosse ancora il neonato. Le forze di polizia di mezza Europa sono allertate. I carabinieri hanno diffuso la foto di Costanza e ogni particolare sul suo abbigliamento e su quello di Matteo nella speranza che qualcuno riesca a riconoscerli e si metta in contatto con le forze dell'ordine. Ma per ora nulla: l'uomo sembra essere sparito e nessuno sa dove sia diretto. A rendere più inquietante questa fuga sono le condizioni di salute dell'uomo che da diverso tempo era in cura da uno psichiatrica per disturbi forse legati a manie persecutorie. Il giorno della scomparsa, martedì mattina, era stata dallo specialista. Costanza gli aveva telefonato il giorno prima dicendogli che non si sentiva bene, confessando di aver smesso di prendere le medicine da almeno 20 giorni, da prima che nascesse il bambino. Durante la visita, alla quale l'uomo si era presentato con moglie e figlioletto, il medico aveva provato a convincerlo a riprendere le cure prescrivendogli le medicine.

«Mio marito non ha mai tentato il suicidio né mai ha detto di volerlo fare - ha sottolineato nei colloqui con i carabinieri la moglie Cristina -. Non è mai stato violento ed è sempre stato affettuoso e protettivo verso il bambino». Sempre secondo il racconto della donna, Costanza avrebbe con sé anche i nuovi farmaci. C'è poi un altro particolare che ha raccontato la moglie: lo scorso 12 aprile l'uomo si era assentato da casa per tutto il giorno senza motivo e al suo ritorno le aveva di essere stato in Francia. Ma al momento è difficile decifrare il possibile collegamento tra quel viaggio e la fuga, forse stava studiando un percorso e calcolando i tempi. Intanto, i carabinieri hanno ricostruito i suoi spostamenti dal momento in cui si è allontanato dal parcheggio del centro commerciale Euronics di Rivalta, non lontano da casa a Orbassano, martedì pomeriggio alle 13,30. La moglie, che stava facendo acquisti, è uscita e non li ha più trovati. Ha telefonato al marito, ma lui non le ha più risposto, annullando la chiamata. Da allora il telefonino risulta irraggiungibile. Quell'ultima chiamata ha permesso ai carabinieri di scoprire in che direzione l'uomo stesse viaggiando. Il sistema di localizzazione dell'iPhone di Costanza, attivato dalla moglie, ha rivelato che un'ora e dieci minuti dopo essersi allontanato dal centro commerciale l'uomo si trovava a Bardonecchia e da lì ha attraversato in auto il traforo autostradale del Frejus: a dimostrarlo ci sono le telecamere. E ancora: la notte tra martedì e mercoledì Costanza l'ha trascorsa a Lione, dove ha dormito all'hotel Ibis Caluire. A riconoscerlo, ieri mattina, dopo che i carabinieri ne hanno diffuso la foto attraverso i media, è stato un uomo che quella sera alloggiava nello stesso albergo. Contattato dai carabinieri, ha detto di averlo visto nel parcheggio dell'albergo mentre spingeva un passeggino con dentro un neonato in buona salute.

Da Lione poi Costanza si è rimesso in marcia verso la Spagna. Nel corso della sua fuga ha usato la carta di credito tre volte. La prima a Modane per fare il pieno, poi sulla strada per Lione e infine ieri mattina a Valencia. E, poi, di nuovo il silenzio.

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