Benzina oltre quota 2 euro. Coldiretti lancia l'allarme

Rischio rincari sul carrello della spesa, pressing sulle accise. Fdi: «Risorse per il taglio del cuneo»

Benzina oltre quota 2 euro. Coldiretti lancia l'allarme
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È il diciassettesimo giorno consecutivo di aumenti. La benzina ieri volava ancora oltre i due euro al litro, con il prezzo medio di 2,019 per il self sulla rete autostradale. Associazioni sul piede di guerra. Assoutenti chiede un intervento «immediato» del governo, visto che «le casse statali stanno guadagnando miliardi di euro attraverso Iva e accise grazie agli aumenti». La Cna reclama «un taglio del carico fiscale sui carburanti utilizzando l'extragettito», e il Codacons minaccia altre denunce.

Ma si teme anche l'effetto rincari dall'autostrada agli scaffali. Per Coldiretti i costi della logistica sull'agroalimentare rischiano di scaricarsi su un carrello della spesa già carico del tasso d'inflazione: «In un Paese come l'Italia dove l'88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada l'aumento di benzina e gasolio ha un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa dei consumatori».

Continua l'ascesa costante delle ultime settimane dei prezzi dei carburanti, tanto che «rispetto a maggio un pieno di verde costa 6,6 euro in più, 13,2 centesimi al litro, mentre il rincaro è di 8,9 euro per il gasolio, più 17,7 centesimi al litro», spiega Assoutenti. Una curva al rialzo che non risente, «del calo del petrolio» degli ultimi giorni. L'associazione dei consumatori risponde anche alle dichiarazioni del ministro delle Imprese Adolfo Urso, che ha ridimensionato l'entità dei rincari: se il prezzo industriale è tra i più bassi, allora «conferma che il peso della tassazione sui carburanti in Italia è tra i più alti d'Europa. Ribadiamo la richiesta al governo di intervenire con effetto immediato, sfruttando gli extra profitti incamerati negli ultimi mesi». A proposito di accise, la Figisc-Confcommercio, l'associazione che rappresenta i gestori delle stazioni di servizio, rileva che sulla media provvisoria del mese di agosto, «per la benzina il prezzo italiano è più alto di 19,3 centesimi al litro: 1,2 sono dovuti al maggiore prezzo industriale, e 18,1 alle maggiori imposte. Il 93,8 per cento dell'intera differenza». Secondo Federcontribuenti è «una tassa sulle tasse. Agli esercenti della pompa se tutto va bene vanno solo 4 centesimi al litro».

Si guarda con timore all'impatto dei rincari sul trasporto merci. Per l'agroalimentare, spiega Coldiretti, la logistica pesa per «un terzo sul totale dei costi per frutta e verdura. Una situazione che peggiora il deficit competitivo dell'Italia, dove il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro al chilometro, più alto di paesi come la Francia (1,08 euro al chilometro) e la Germania (1,04 euro al chilometro)».

Con l'ascesa dei prezzi continua anche la polemica politica. «Salvini aveva garantito che il governo sarebbe intervenuto. Il governo dovrebbe spiegare agli italiani cosa ha intenzione di fare», attacca il dem Antonio Misiani. «La politica italiana è quel posto dove un ministro può dire che il prezzo della benzina sarebbe anche basso, se non fosse per le accise. Che però mette lui», rincara Luigi Marattin, Italia Viva.

Replica FdI: «Le accise sulla benzina servono per tagliare il cuneo fiscale a favore dei salari più bassi ed a sostenere le famiglie bisognose».

Ma il Codacons non ci sta e minaccia di denunciare il Tesoro se non congela gli introiti delle accise, 2,2 miliardi, «che rappresentano un'appropriazione indebita».

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