Benzina, Urso cerca il dialogo. Spaccati i sindacati dei gestori

Il ministro ha aperto alle modifiche su multe e tabelloni. Faib e Figisc ascoltano, ma la Fegica punta allo sciopero

Benzina, Urso cerca il dialogo. Spaccati i sindacati dei gestori

Tutto rinviato a domani. Il confronto fra governo e sindacati dei benzinai andrà ai tempi supplementari anche se l'esecutivo ha mostrato disponibilità. «Abbiamo manifestato l'intenzione del governo ad ascoltare, migliorare, accogliere le loro richieste di modifica che possono essere in piena sintonia rispetto alla necessità di dare maggiore trasparenza sulla dinamica dei prezzi e consentire di contenere ogni tentativo speculativo che può emergere in questa filiera così importante e significativa», ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. «L'obiettivo del tavolo», ha spiegato, è «il riordino del settore, che ha bisogno di una manutenzione piuttosto significativa sotto vari aspetti».

Il dicastero guidato dall'esponente di Fratelli d'Italia non ha per nulla sottovalutato il malcontento dei benzinai e ieri, oltre al ministro Urso (giunto nel corso della riunione dopo aver concluso un'audizione parlamentare), erano presenti il capo di gabinetto, il segretario generale il capo dell'ufficio legislativo, segnale della volontà di intervenire sul decreto Trasparenza in maniera efficace. Secondo quanto si apprende, il ministero ha spiegato che le misure per garantire la comparabilità dei prezzi (i tanto contestati «cartelloni» con il prezzo medio nazionale) sono demandate a un decreto attuativo del Mimit e, quindi, non necessariamente si dovrà ricorrere a un tabellone aggiuntivo. Si potrebbe optare anche per una soluzione telematica. Per quanto riguarda l'apparato sanzionatorio, invece, sarà il Parlamento a dover eventualmente modificare il testo così come nulla osta che il ministero presenti un proprio emendamento per ammorbidire le multe (da 500 a 6mila euro con chiusure dell'impianto fino a 3 mesi in caso di recidive).

L'atteggiamento dialogante di Urso ha spaccato i sindacati dei benzinai che sono usciti dal confronto con posizioni discordanti. «Si è fatto un passo avanti. È stato un incontro molto positivo: il governo sta lavorando a soluzioni diverse rispetto al cartello, anche informatiche, che pur garantendo la massima trasparenza sugli impianti non impongano oneri quotidiani eccessivi ai gestori, disinnescando la questione delle sanzioni», ha dichiarato Giuseppe Sperduto, presidente di Faib-Confesercenti sottolineando che «sarebbe la strada giusta, speriamo si concretizzi: lo sciopero per noi resta congelato».

Posizione attendista, invece, per la Figisc-Confcommercio. «Ci auguriamo che nell'incontro di domani ci possa essere qualcosa di concreto», ha detto il presidente Bruno Bearzi. «Ci sono modifiche che possono essere prese in carico subito con il decreto ministeriale che potrebbe individuare le modalità di comunicazione del prezzo. Ci siamo permessi di suggerire, al posto di un cartello con il prezzo medio, un Qr code collegato direttamente all'osservaprezzi del ministero che dà un prezzo puntuale della zona di riferimento», ha spiegato aggiungendo che «sarebbe uno strumento di assoluta trasparenza, eliminando sanzioni che ritenevamo ingiuste».

Incontro «deludente», invece, secondo la Fegica.

«Non c'è stato nessun impegno concreto, i verbi continuano a essere coniugati al futuro e al condizionale», ha rilevato il presidente Roberto Di Vincenzo. «Abbiamo proposto un protocollo d'intesa tra tutti i ministri del governo perché le riforme che si vogliono apportare a questo settore non possono essere esaurite solo in questo dicastero», ha concluso.

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