Berlusconi in campo: non rompo l'alleanza per l'eurobattaglia

Il leader martedì darà le linee guida ai suoi Pronto a tornare in tv per lo sprint elettorale

Berlusconi in campo: non rompo l'alleanza per l'eurobattaglia

Centrodestra al governo in Italia e in Europa. L'obiettivo è ambizioso ma, per Silvio Berlusconi, raggiungibile con il massimo impegno per il 26 maggio. «Il governo litiga - scrive il leader azzurro su Facebook -, il Paese affonda. Dobbiamo tornare al governo per ridare speranza alle famiglie: Forza Italia non romperà mai il centrodestra, l'abbiamo creato noi e rimarrà sempre la nostra casa».

In una riunione operativa ad Arcore il Cavaliere stila, con i suoi collaboratori, l'agenda per la campagna elettorale. Punterà sul «sovranismo europeo», contro l'espansione del modello cinese, non solo economico ma culturale. E il messaggio, nell'ottica nazionale, sarà: restituire speranza agli italiani, contrapponendo la competenza all'incapacità dei gialloverdi, per far tornare Fi ad essere riferimento dell'Italia che lavora e che produce.

La prima tappa sarà l'incontro, martedì a Milano, con candidati europei e coordinatori regionali. In settimana partirà l'offensiva con una massiccia presenza di Berlusconi in tv e su tutti i mezzi di comunicazione. Si stanno organizzando eventi nelle 4 Circoscrizioni in cui è capolista, Nord-Ovest, Nord-Est, Sud e Isole: si pensa a manifestazioni a Torino, Milano, forse Venezia, Napoli, Palermo e forse Catania.

La Sicilia è forse l'unica regione dove la prospettiva di un centrodestra unito è in crisi, con Matteo Salvini che anche in questi giorni va personalmente per riempire le piazze e radicare il partito sul territorio e il coordinatore azzurro, Gianfranco Miccichè, che pensa ad altre alleanze anche con ex-dem e dice: «Basta inseguire la Lega». Il rapporto tra i due è pessimo e in questo clima domani ci saranno le amministrative in 34 comuni, con il Carroccio che in molti corre da solo, candidando suoi sindaci a Caltanissetta, a Monreale a Mazara del Vallo...Dicono che Berlusconi sia preoccupato per le divisioni tra gli azzurri dell'isola, scoppiate dopo la scelta dei candidati alle europee, senza nessuno della Sicilia orientale. Il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, che sosteneva l'escluso Giovanni La Via, è uscito da Fi provocando una diaspora locale che guarda a destra. Con lui, il vicecoordinatore siciliano Basilio Catanoso, sindaci, parlamentari, consiglieri comunali. Ora Salvini (come Giorgia Meloni) corteggia Pogliese, che era l'unico sindaco azzurro di un'area metropolitana, anche dicendo no al Salva-Roma, perché piuttosto lo Stato deve aiutare tutti i comuni in dissesto. Come appunto Catania.

La campagna elettorale nella circoscrizione di Centro la guida il vicepresidente e capolista Antonio Tajani, che ieri era nelle Marche, a Civitanova, oggi a San Benedetto del Tronto e Loreto e nei comuni terremotati di Arquata, Norcia e Accumoli, per consegnare come promesso i 30 mila euro del Premio Carlo V, che il presidente del parlamento europeo ha ricevuto da re di Spagna. Il suo messaggio è sempre: «Quello per Fi è l'unico voto utile, per contare in Europa e cambiarla». Lunedì Tajani presenterà le proposte di Fi per Roma e il 3 maggio aprirà ufficialmente la campagna elettorale nella capitale.

Fi è l'unico partito italiano del Ppe e ieri il presidente Joseph Daul ha escluso un'alleanza con la Lega, dopo il voto di maggio e accusato Salvini di aver provocato la recessione, con il governo Lega-M5s.

Fanno già campagna elettorale anche le donne immagine di Fi, attaccando i gialloverdi. Il decreto Crescita, per Mariastella Gelmini, è «senza risorse e il governo senza bussola». Servono 30-40 miliardi, incalza Mara Carfagna, «che questi signori certo non troveranno per ottobre».

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