Berlusconi vede le urne più vicine. Ecco perché questa sera, in occasione dell'incontro a palazzo Grazioli con tutti i coordinatori regionali, catechizzerà i suoi: «Teniamoci pronti». Questo il messaggio del Cavaliere che, pur preferendo andare a votare a fine legislatura, non esclude le urne in autunno. Sarebbe il sogno di Renzi che scalpita per le elezioni anticipate e scansare così una legge di stabilità impopolare alla quale non vuole mettere la firma. Sarebbe la contropartita al «sì» al tedeschellum, sistema elettorale rilanciato dal leader di Forza Italia su cui, almeno a parole, si registrano molte convergenze. Mani libere. Questo è il pensiero di Berlusconi che per ora sta alla finestra. Propone il sistema elettorale tedesco che favorisce la corsa in solitaria ma non dichiara morta e sepolta l'alleanza con Lega e Fratelli d'Italia; auspica il voto nel 2018 ma mette in conto di andare alle urne subito dopo la pausa estiva. A chi gli fa notare che se passasse il «tedeschellum» sarebbero quasi scontate le larghe intese fa spallucce. Come a dire: «Vedremo». Di certo l'ipotesi di una Grosse Koalition con il Pd viene visto come il «male minore» dove il «maggiore» sarebbe un Grillo a Palazzo Chigi. Ogni tanto gli è pure sfuggito che «l'abbraccio con il Pd sarebbe ragionevole» ma sotto i riflettori continua a sostenere che «il centrodestra unito vince a mani basse».
Di fatto Berlusconi si sente già in precampagna elettorale. Questa sera chiederà a tutti i suoi uomini responsabili del partito in Regione, di «metter su un vero e proprio esercito dei difensori del voto perché questa volta non devono esserci più brogli elettorali». Non solo. Con la testa sta già pensando alle prossime liste elettorali se è vero che ad ogni coordinatore chiederà una lista con almeno due sindaci per Regione al doppio mandato. Fedele al suo mantra che «candideremo almeno un terzo di volti nuovi provenienti dal mondo delle imprese e dalla società civile», l'altro terzo arriverà dai territori. Gente con i voti e capace che è già stata eletta per almeno due volte dai cittadini. I sindaci e i consiglieri regionali bravi non mancano certo. Segno, questo, che il leader di Forza Italia sta già pensando alla squadra da mettere in campo.
Se poi si correrà da soli o a braccetto dei tradizionali alleati lo si vedrà più in là. E i malumori del governatore ligure Giovanni Toti (che ieri ha definito «suicidio» l'ipotesi di larghe intese col Pd) vengono derubricate a «pensiero personale». L'alleanza, poi, non è ancora rotta. Almeno fino ad ora. E pure domani visto che in estate, alle amministrative, si andrà tutti insieme: Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. Ma le amministrative sono una cosa, le politiche un'altra. Un passo alla volta.
E sabato prossimo, quando Berlusconi interverrà con una telefonata a «Forza Italia Happening», evento organizzato a Bari dall'onorevole Francesco Paolo Sisto anche per lanciare i candidati sindaci della provincia di Bari, esalterà l'unità del centrodestra. Questione di pragmatismo; anche se il fossato tra il leader della Lega e quello di Forza Italia, complice anche la bozza di legge elettorale su cui si cerca l'intesa, si allarga sempre di più.
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