Un cauto, ma ragionevole ottimismo da parte dello staff medico che lo segue. Una buona reazione da parte del paziente alle cure somministrate. La necessità di tenere alta la guardia e frenare la sua impazienza, «convincendolo» a rimanere in ospedale quanto sarà necessario, almeno fino al prossimo fine settimana.
Silvio Berlusconi, ricoverato al San Raffaele dopo essere risultato positivo al coronavirus, non è in ossigenoterapia ma è curato con il Remdesivir. «Il paziente è tranquillo e sta reagendo in modo ottimale alle cure», spiega il professor Alberto Zangrillo in mattinata. Il medico parla di un «decorso regolare» in una «fase delicata», ma manifesta «un cauto ottimismo» che però «non vuol dire cantare vittoria perché il paziente appartiene alla categoria definita più fragile».
Zangrillo, responsabile dell'Unità operativa di Terapia intensiva generale e cardiovascolare dell'Ospedale San Raffaele di Milano, sa bene, avendo con Berlusconi un rapporto di vecchia data, che deve fare i conti con patologie pregresse. Il leader di Forza Italia è stato ricoverato nella notte di giovedì, dopo aver manifestato lievi sintomi; ha una forma iniziale di infezione polmonare. «Siamo sicuramente in una fase delicata», ha rimarcato Zangrillo, che ha espresso un «cauto ottimismo, che ribadisco», «mi posso ritenere soddisfatto, nella cautela rigorosa». Anche la compagna, Marta Fascina, e i figli del Cavaliere Luigi e Barbara sono risultati positivi.
All'ex premier, che si trova in una stanza privata al sesto piano del padiglione Diamante del San Raffaele, dove è stato spesso in cura negli anni, sono arrivati tanti messaggi di incoraggiamento e vicinanza, dall'ex moglie Veronica Lario al premier Giuseppe Conte. E anche l'attacco da parte di Carlo De Benedetti. «Penso che il rispetto a Berlusconi sia dovuto», ha sottolineato invece la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, «ci vuole molto rispetto quando si parla di persone malate, non si dovrebbero avere sentimenti di odio».
Berlusconi mantiene contatti soprattutto con i familiari, gli scambi di messaggi con i dirigenti e i parlamentari di Forza Italia sono ridotti al minimo e anche l'uso del telefono è molto ridotto. Il Cavaliere scalpita, ma è rispettoso delle indicazioni che arrivano dallo staff medico.
Le tante manifestazioni di affetto lo hanno colpito così come gli ha fatto particolarmente piacere lo striscione dei tifosi del Monza, nonostante il rammarico di non aver potuto assistere al match «in famiglia» con il suo Milan, stesso destino toccato ad Adriano Galliani.
Dal punto di vista clinico elementi interessanti per comprendere la situazione sono stati forniti al Corriere della Sera anche da Massimo Clementi, direttore del laboratorio di microbiologia e virologia del San Raffaele. «Berlusconi sta seguendo una terapia con il Remdesivir, l'unico farmaco anti-virale finora autorizzato dagli enti regolatori per la cura di infezioni da virus Sars-Cov-2».
Il Remdesivir è un medicinale «sviluppato» per combattere il virus Ebola, non è specifico per il nuovo coronavirus, ma funziona anche in questo caso, se utilizzato nelle fasi precoci.
«È anche una terapia che può essere somministrata solo in ospedale ed è per questo che si è ritenuto necessario il ricovero. Dal punto di vista respiratorio le cose stanno andando bene. Ora bisogna vedere se, grazie alle terapie, la carica virale diminuisce».
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