Il Berlusconi vegetariano cambia il menù di Palazzo

Tra indiscrezioni e smentite fa discutere la notizia del nuovo regime alimentare dell'ex premier. Il medico personale: «Non mi risulta». Ma ormai il dibattito è aperto

Il Berlusconi vegetariano cambia il menù di Palazzo

Vegetariano fu Plutarco, il primo forse a scrivere nero su bianco quanto fosse disdicevole «cibarsi di cadaveri» quando la natura donava «all'uomo civile» frutti meravigliosi e succulenti. Vegetariani furono grandi della storia: Gandhi e Pitagora, Voltaire e Tolstoj. O Erasmo da Rotterdam, autore tra i più cari a Silvio Berlusconi per il suo Elogio della follia. Eppure non è affatto follia mirare a un rapporto più corretto con gli animali e interrogarsi sui loro diritti, sulla natura «senziente» dell'essere animato, sui maltrattamenti assurdi cui (spesso) sono sottoposti. Come sta facendo il leader di Forza Italia, non da ora, in virtù di un suo speciale rapporto con la natura. Finora forse emerso nelle cronache solo come amore per la botanica o per il cagnolino Dudù. Invece tra i punti allo studio del Cav prossimo venturo c'è un folto articolato (125 proposte) che l'«esperta di fiducia» Michela Vittoria Brambilla gli ha sottoposto con buona speranza di vederne accolte molte. Di questo si parla; di un servizio veterinario agevolato per i pensionati a basso reddito per consentir loro di mantenere in salute gli animali da compagnia, di altri tipi di defiscalizzazione per i pet, dell'inasprimento delle pene per chi maltratta gli animali, della regolazione dei rapporti di convivenza con gli animali domestici per le coppie che si separano, dell'istituzione del garante degli animali, della promozione, anche nelle scuole, di un corretto stile di vita vegetariano e/o vegano.Di questo si parla; non della possibilità che le cucine di Arcore possano continuare a preparare il ragù, il prosciutto e melone, un filetto al sangue. Interessato a modificare il proprio stile di alimentazione pare però il padrone di casa, in virtù proprio di questa accresciuta sensibilità. «Da quando ho letto delle sofferenze degli animali che viaggiano verso il macello, quindi verso la morte, m'è passata la voglia di mangiar carne. Posso farne a meno, della carne e lo farò.... Stiamo parlando di creature meravigliose, come si fa a ucciderle? Come si fa a mangiarle?». Questo sfogo, raccolto durante uno degli ultimi incontri di Berlusconi con i coordinatori regionali di Forza Italia a Roma, ha dunque sortito l'effetto dirompente di una definitiva scelta vegetariana, descritta dal pur bravo Tommaso Labate sul Corsera con gli accenti propri di una «svolta politica». Esagerato. Inevitabile lo sconcerto nell'entourage berlusconiano, a partire dal medico personale Alberto Zangrillo, che ieri è caduto dalle nuvole. «Non mi risulta - ha dichiarato -, lo troverei inopportuno perché lui segue le mie indicazioni». Anche il governatore ligure Giovanni Toti ricorda di cene recenti nelle quale fossero stati serviti carne e pesce, anche se probabilmente non mangiati dal Cav, «ma solo perché sazio...». Tanto rumore per nulla, pare.

La verità è più semplice e rivoluzionaria: una cosa il fondamentalismo talebano, un'altra saper vedere bene che cosa ci sia nel piatto. L'abuso di carne non fa bene né alla salute, né allo spirito. Né, soprattutto, agli amici animali.

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