Il bianco e il nero, Rotta: "Linciaggio sulla Boldrini", Montaruli: "Cosa sarebbe successo a parti invertite?"

Per la rubrica Il bianco e il nero abbiamo sentito l'opinione della meloniana Augusta Montaruli e della democratica Alessia Rotta sul caso che ha coinvolto Laura Boldrini

Il bianco e il nero, Rotta: "Linciaggio sulla Boldrini", Montaruli: "Cosa sarebbe successo a parti invertite?"

In questi giorni l'ex presidente della Camera, Laura Boldrini, è finita al centro delle polemiche dopo lo scoop di Selvaggia Lucarelli. Per la rubrica Il bianco e il nero abbiamo sentito l'opinione della meloniana Augusta Montaruli e della democratica Alessia Rotta.

Questa vicenda segna il crollo mito della Boldrini?

Montaruli: "L’onorevole Boldrini semplicemente non è un mito. Una parte della sinistra l’ha presa come riferimento delle politiche da storpiatura dell’italiano e dell’a finale, purtroppo è tutto vero".

Rotta: "Credo che una storia di battaglia e difesa dei più deboli come quella di Laura Boldrini non si mette in discussione. Pensiamo alla difesa dei migranti e dei diritti delle femministe. Ha passato la sua vita a sostenere sia prima nel lavoro sia dopo in Parlamento a difendere i più deboli e, quindi, non credo vi sia alcun segno del mito. E, invece, leggiamo delle parole che vanno sulla scia del linciaggio come aguzzina e padrona maschilista che non mi sembra si addicano alla Boldrini".

È il tipico caso di “doppia morale” delle femministe?

Montaruli: "Le accuse sono gravi e l’onorevole Boldrini per quanto distante da me merita di difendersi nelle sedi opportune. Una doppia morale però esiste a prescindere dell’episodio che l’ha coinvolta recentemente. Troppe dita puntate quando a essere messe sotto accusa sono le donne di destra e troppi silenzi quando vengono ingiustamente infangate. Cosa sarebbe successo a parti invertite? Abbiamo un altro stile e ne andiamo orgogliosi".

Rotta: "Non c'è una doppia morale delle femministe. La Boldrini ha raccontato un'altra versione. Sono tanti i lavoratori che quest'anno hanno fatto ricorso alla cassa integrazione ed è oggettivo che i sistemi dell'Inps erano sotto pressione. So che la questione si risolverà brevemente, ma il ritardo non era intenzionale e, infatti, i tfr alla colf sono sempre stati pagati regolarmente. C'è stato un ritardo nel trattamento di fine mandato, ma è un problema a cui si sta ponendo fine. È bello il ritardo? No, ma non è una violazione dei loro diritti. La Boldrini non si è resa colpevole di vessazioni nei confronti del suo personale per cui credo che il problema abbia la gravità di un ritardo. Sono risorse che verranno corrisposte".

Questo conferma la teoria secondo cui le donne sono proprio le meno solidali con le altre donne?

Montaruli: "Non credo che sia davvero così. La solidarietà non è una questione di genere ma di intelligenza".

Rotta: "Penso che sia una teoria sconclusionata. Non è così. Sarà che io sono sempre in mezzo a storie di solidarietà e di donne che sanno fare squadra e combattere per i loro diritti. Penso anche che, per il suo impegno, la Boldrini è vista come un simbolo credibile. Le donne sono sempre state solidali con lei per i vili attacchi e la campagna di odio social e di denigrazione che ha subìto e su cui ha scritto anche un libro. Qui stiamo parlando di violazioni che non ravvedo tant'è che non ci sono cause in corso. In un caso c'è un ritardo di corresponsione, nell'altro caso la segretaria che si è licenziata aveva un regolare contratto della Camera, le sue condizioni evidentemente sono cambiate per entrambe e succede che uno dei due contraenti decida che quella modalità lavorativa non vada più bene".

Casi come questi sono frequenti. Cosa si può fare per evitarli?

Montaruli: "Esiste la legge dovrebbe essere uguale per tutti. Riuscissimo a raggiungere questo risultato sarebbe già un passo in avanti".

Rotta: "Ci sono delle norme e bisogna farle rispettare. Noi stiamo lavorando sul tema della parità di genere salariale e credo che vadano applicate le leggi che già ci sono e vadano fatte conoscere. In questo caso, però, stiamo parlando di una persona il cui contratto di assistente parlamentare era scritto dalla Camera, ma le era diventato gravoso doversi spostare da una città all'altra. Poi, è vero che ci sono donne che vengono licenziate per ingiusta causa e c'è un tema di occupazione femminile da incentivare".

Esiste una “questione femminile” a sinistra?

Montaruli: "Sicuramente sì, ma non sono io a dirlo, lo ammettono le stesse donne di sinistra reiterando sempre lo stesso errore. Loro ragionano per quote invece l’unico metro giusto è il merito. Solo così si raggiungono straordinari risultati come quello di Giorgia Meloni, leader indiscusso non perché donna ma perché brava".

Rotta: "La questione femminile supera i confini nazionali e non solo a sinistra. Le donne, con il covid, sono quelle che maggiormente hanno perso il lavoro. La parità è un obiettivo da raggiungere e da supportare anche con i soldi del Recovery.

La sinistra ha una grande storia di emancipazione delle donne e dei suoi diritti e, ora, come Pd stiamo appunto ponendo l'accento su questo perché, dal punto di vista politico, dobbiamo supportare le candidature femminili".

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