Joe Biden tenta di blindare il sostegno degli Usa all'Ucraina e firma durante il G7 in Puglia un accordo di sicurezza decennale con il collega ucraino Voldymyr Zelensky. Un'intesa che impegna Washington a fornire assistenza militare a lungo termine, e rappresenta un ponte verso il momento in cui Kiev sarà invitata ad aderire alla Nato. I due leader hanno siglato la storica intesa a favore di telecamere durante il vertice a guida italiana, un'intesa che mira a impegnare le future amministrazioni americane a sostenere l'Ucraina, anche se, ad esempio, l'ex presidente Donald Trump dovesse vincere le elezioni a novembre. E costituirà la cornice per uno sforzo prolungato da parte degli Stati Uniti per aiutare a addestrare le forze armate ucraine, che nella guerra contro la Russia. «Solo con il nostro sostegno l'Ucraina potrà resistere», ha detto il presidente Biden dopo la firma, avvertendo Vladimir Putin che «non stiamo facendo passi indietro». E sempre rivolto al leader del Cremlino, ha precisato che con questo passo, come con il via libera del G7 al prestito di 50 miliardi usando fondi russi congelati, «mostriamo collettivamente che non ci logorerà e non può dividerci». L'accordo di sicurezza «avvantaggia tutti nel mondo», ha risposto da parte sua Zelensky, ringraziando «ogni singolo cuore americano che non ha tradito la libertà». «Questo accordo dichiara con chiarezza che gli sforzi americani per il sostegno dell'Ucraina sono indirizzati alla vittoria», ha aggiunto, ribadendo che questa è stata una guerra malvagia e la faccia di questa guerra è Putin. «Dobbiamo dare un nome alle cose, è stato Putin a decidere» il conflitto. Funzionari dell'amministrazione Biden hanno spiegato al Washington Post di sperare che l'intesa trascenda le divisioni politiche all'interno degli Usa, ma hanno allo stesso tempo ammesso che non sarà legalmente vincolante per i futuri presidenti. Visto che l'accordo non sarà ratificato dal Congresso, infatti, Trump o chiunque altro arrivi alla Casa Bianca potrebbe cancellarlo. E neppure si assume nuovi impegni riguardo alle prospettive dell'Ucraina di aderire all'Alleanza Atlantica, obiettivo che per ora rimane distante. Ieri Zelensky ha firmato pure un separato accordo sulla sicurezza con il primo ministro giapponese Fumio Kishida. «Un documento unico con uno dei Paesi più avanzati economicamente e tecnologicamente al mondo», ha spiegato, precisando che «nel 2024, il Giappone fornirà all'Ucraina 4,5 miliardi di dollari e continuerà a sostenerci per l'intera durata decennale dell'accordo. Ciò include assistenza per la sicurezza e la difesa, aiuti umanitari, cooperazione tecnica e finanziaria, nonché sforzi congiunti sulla Formula di pace. Inoltre, l'accordo implica sanzioni contro l'aggressore e sforzi per ritenerlo responsabile. Apprezziamo molto anche il fatto che il Giappone coopererà con l'Ucraina nella ricostruzione e nella ripresa».
Sempre nella giornata di apertura del vertice si è tenuta la sessione del G7 dedicata alla crisi in Ucraina, aperta nella prima parte a Zelensky, il quale ha scritto su X: «Chiaro sostegno all'Ucraina, al diritto internazionale e a una pace giusta. Ogni giorno rafforziamo le nostre posizioni e la nostra difesa della vita. Ogni incontro serve a dare all'Ucraina nuove opportunità di vittoria. Sono grato a tutti i nostri partner».
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