Biden stanco vola a casa. I timori dem sulla tenuta

Il presidente, apparso provato al G7, si rituffa nella campagna elettorale. Il partito è in allarme

Biden stanco vola a casa. I timori dem sulla tenuta
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Terminati gli impegni internazionali del G7 in Puglia Joe Biden torna a dedicarsi alla campagna elettorale, e vola direttamente a Los Angeles per quello che probabilmente viene considerato l'evento di raccolta fondi di più alto profilo della sua seconda corsa alla Casa Bianca. A sostenerlo ci sono l'ex presidente americano Barack Obama e pesi massimi di Hollywood come George Clooney, Jimmy Kimmel e Julia Roberts. In vista dell'appuntamento che si è tenuto ieri sera (nottata italiana) la campagna di Biden ha già raccolto 28 milioni di dollari, una cifra superiore ai 25 milioni incassati in marzo a New York. E le donazioni crescono. «L'entusiasmo e l'impegno non potrebbero essere maggiori. Sappiamo tutti che questa è l'elezione più importante della nostra vita», ha detto il co-presidente della campagna di Biden Jeffrey Katzenberg. Il comandante in capo in realtà sta incontrando maggiori difficoltà che nel 2020 ad ottenere il supporto dello star system: Taylor Swift e Beyonce, per esempio, non hanno ancora ufficializzato il loro appoggio, mentre altri nomi famosi come la rapper Cardi B e l'attore Dwayne «The Rock» Johnson, che lo avevano sostenuto in passato, hanno detto che non lo faranno di nuovo. In tutto questo al centro dell'attenzione rimangono i timori sulla tenuta fisica e psichica dell'81enne presidente: durante il vertice a Borgo Egnazia la sua stanchezza è apparsa chiara, alimentando inevitabilmente le voci sul suo reale stato di salute.

In particolare dopo la diffusione del video in cui l'inquilino della Casa Bianca appare spaesato, con la premier Giorgia Meloni che discretamente lo riporta ad unirsi al gruppo (anche se in diversi hanno spiegato che si stava semplicemente rivolgendo ad altri dei paracadutisti che si sono esibiti). Mentre durante il concerto di Andrea Bocelli nella serata conclusiva, sulle note di Nessun Dorma il presidente statunitense seduto accanto a Meloni chiude gli occhi e sembra appisolarsi per qualche secondo. «Tutti i presidenti dovrebbero essere sottoposti a test cognitivi», ha incalzato Donald Trump tornando a chiedere un esame per il rivale. Intanto la Cnn ha comunicato le regole del primo dibattito tv che ospiterà il 27 giugno: un'ora e mezza senza pubblico (la formula preferita da Biden) e microfoni disattivabili per far rispettare i tempi di parola. «I microfoni saranno silenziati per tutta la durata del dibattito, fatta eccezione per il candidato a cui toccherà la parola», ha precisato la Cnn, aggiungendo che i conduttori, Jake Tapper e Dana Bash, «utilizzeranno tutti gli strumenti a loro disposizione per rispettare i tempi e garantire una discussione civile».

Il team del comandante in capo spera che un Trump senza filtri dia una scossa in suo favore alla gara, ma questo potrà avvenire solo se Biden si presenterà con la stessa energia che ha sfoderato al discorso sullo stato dell'Unione a marzo, come ammettono molti democratici. Non mancano al contrario i timori che un passo falso o una performance non brillante possa far crescere i dubbi che sia in grado di rimanere nello Studio Ovale per altri quattro anni. E come avviene ormai ciclicamente, c'è chi torna a parlare dell'ipotesi di una discesa in campo dell'ex first lady Michelle Obama.

Nonostante lei abbia chiarito senza indugi che «non si candiderà alla presidenza» e «sostiene Biden-Harris», il deputato repubblicano Andy Ogles ha suggerito che la condanna di Hunter Biden potrebbe creare «un'apertura» per Obama.

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