Joe Biden e Xi Jinping si sono parlati per la prima volta dal vertice di novembre per allentare le tensioni tra i due paesi, un obiettivo reso ancor più necessario dall'attuale drammatico contesto di turbolenze globali. La telefonata tra il presidente americano e il collega cinese è durata 90 minuti: al centro la questione di Taiwan, le guerre a Gaza e in Ucraina, le capacità nucleari della Corea del Nord, ma anche l'intelligenza artificiale e il cambiamento climatico. Biden e Xi hanno avuto un confronto «franco e costruttivo» su molti temi, ha riferito la Casa Bianca, spiegando che «i due leader hanno accolto con favore gli sforzi in corso per mantenere canali di comunicazione aperti e gestire responsabilmente la relazione attraverso la diplomazia di alto livello nelle settimane e nei mesi a venire».
A questo proposito, il segretario di stato Antony Blinken si recherà in Cina. Anche Pechino ha parlato di uno «scambio di opinioni sincero e approfondito su relazioni bilaterali e questioni di reciproco interesse». «Due grandi Paesi come Cina e Usa non dovrebbero recidere i loro legami o voltarsi le spalle, e ancor meno scivolare nel conflitto o nello scontro, ma dovrebbero rispettarsi, coesistere in pace e perseguire la cooperazione vantaggiosa per tutti», ha precisato la diplomazia di Pechino. Riguardo Taiwan, Biden ha messo in evidenza «l'importanza di mantenere la pace e la stabilità nello stretto e di rispettare la legge e la libertà di navigazione nel Mar della Cina», e ha ribadito al leader del Dragone che gli Stati Uniti rispettano il principio dell'Unica Cina. La questione di Taiwan «è la prima linea rossa insormontabile nelle relazioni sino-americane», ha risposto Xi, assicurando che «non lasceremo che le attività separatiste, la connivenza esterna e il sostegno alle forze dell'indipendenza di Taipei restino incontrollati». «Ci auguriamo che gli Usa mettano in pratica la dichiarazione positiva del presidente di non sostenere l'indipendenza di Taiwan», ha aggiunto.
Sul tavolo anche i dossier commerciali: Biden ha sottolineato le sue preoccupazioni riguardo alle tattiche della Cina che, secondo la Casa Bianca, danneggiano i lavoratori americani, e ha sottolineato che gli Stati Uniti faranno ciò che è necessario per impedire che «le tecnologie americane avanzate vengano utilizzate per minare la nostra sicurezza nazionale, senza limitare indebitamente il commercio e gli investimenti». «Se Washington è disposta a portare avanti una cooperazione a vantaggio reciproco la nostra porta sarà sempre aperta, ma se insiste nel privare la Cina del legittimo diritto allo sviluppo, non staremo a guardare», è il monito lanciato da Xi sulla «serie infinita di misure per sopprimere economia, commercio, scienza e tecnologia di Pechino, con l'elenco delle sanzioni contro le aziende cinesi sempre più lungo. E questa non è rimozione del rischio ma creazione di rischio».
Per quanto riguarda i rapporti con Mosca, invece, Biden ha sollevato le preoccupazioni americane sulla cooperazione del gigante asiatico per ricostruire l'industria della difesa russa.
I due leader hanno discusso anche la questione di narcotici e droghe sintetiche (lo scorso novembre in California si erano accordati per combattere l'emergenza fentanyl), e ancora la collaborazione sull'intelligenza artificiale e nella lotta al cambiamento climatico.
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