Bimba rapita e l'aiuto a Rosa: la pista della talpa nella clinica

False ecografie, test e analisi per simulare la gravidanza. Gli audio ai parenti: "Non venite a trovarmi, forse ho il Covid"

Bimba rapita e l'aiuto a Rosa: la pista della talpa nella clinica
00:00 00:00

Bimba rapita a Cosenza. Si allarga il cerchio sulla rete di fiancheggiatori che avrebbero permesso a Rosa Vespa di falsificare documenti e analisi cliniche sulla falsa gravidanza.

L'inchiesta della squadra mobile punterebbe a una talpa all'interno della clinica Sacro Cuore in grado di fornire alla donna ecografie, test di gravidanza e persino il foglio di dimissioni che Rosa ha poi falsificato e mostrato al marito, Moses Omogo Chiediebere, per simulare il parto. Una vicenda surreale su cui gravano numerosi punti oscuri. Nonostante l'indagata, sulla quale è stato convalidato l'arresto e disposta la misura cautelare in carcere, abbia scagionato il marito davanti al pm e al gip, il rapimento della piccola Sofia non convince. Punto primo, le ecografie mostrate alla famiglia, marito, sorella e madre. Talmente verosimili da ingannare tutti? Chi gliele avrebbe fornite? Stessa storia su altri documenti, a cominciare dal certificato di dimissioni, successive al fantomatico parto dell'8 gennaio, con intestazione della struttura e firma dei medici.

In esclusiva su TgCom24 gli audio in cui Rosa, per evitare le visite dei parenti in ospedale, si inventa un falso contagio da Covid, che poi risolve in un: «Sono negativa ma terranno il bambino 4 giorni in osservazione». Gli audio WhatsApp ora sono al vaglio degli inquirenti. «Ho fatto tutto da sola» ha ripetuto all'infinito durante gli interrogatori di venerdì, tanto da convincere il pm che ha chiesto, e ottenuto, il rilascio del marito, pur restando iscritto nel registro degli indagati.

Ma l'uomo non si è mai chiesto nei 9 mesi della presunta gestazione perché la moglie non aveva la classica pancia di chi aspetta ma solo quella di una persona in sovrappeso? Nessuna doglia, nessun malore. Fino al giorno del ricovero motivato dallo scadere dei termini della gravidanza, sempre secondo la fantasia di Rosa.

Ci sono poi le bugie a parenti e amici per impedire a tutti di andarla a trovare in clinica. Moses non si è mai insospettito ed è rimasto a casa nonostante la moglie stesse «partorendo». Strano davvero.

Come avrebbe giustificato, Rosa, il cambio repentino, e a ben 12 giorni dalla nascita, del sesso del nuovo arrivato? E come registrarlo all'anagrafe? Moses, quando l'accompagna in clinica, è certo di portare a casa il suo Ansel. La donna, invece, gli consegna la piccola Sofia Cavoto, un giorno di vita, tutta infagottata, come mostrano le immagini delle telecamere, per metterla sulla navicella da bebè che Moses tiene nelle mani. In strada nascono i primi dubbi, ma Rosa ha fretta di salire sull'Alfa 147 per andare a Castrovillari dove i parenti li aspettano per fare festa.

«Si è accorto che qualcosa non andava poco prima dell'arrivo della polizia a casa - spiega il legale di Moses, Gianluca Garritano -. La notizia (del rapimento, ndr) aveva iniziato già a circolare anche sui social e ha chiesto spiegazioni. Alla fine, qualche minuto prima che arrivassero gli agenti, lei glielo ha detto». «Sì, sono stata io».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica