La Bindi fa la festa Renzi: "Candidati impresentabili al vaglio dell’Antimafia"

Il blitz della Bindi: i curricula di inquisiti, fascisti e presunti affiliati alla mafia saranno valutati dalla commissione parlamentare

Rosi Bindi all'ingresso dell'assemblea nazionale del P
Rosi Bindi all'ingresso dell'assemblea nazionale del P

L'ultimo siluro per Matteo Renzi porta la firma di Rosy Bindi. Si prepara a impallinare gli "impresentabili" che il Pd ha schierato alle comunali. Come annuncia oggi il Corriere della Sera, gli inquisiti, i fascisti trasformisti e i presunti amici di Gomorra saranno passati al setaccio della commissione parlamentare.

Dal punto di vista della legge Severino i candidati "chiacchierati" sono tutti in regola. Eppura la Bindi ha avviato un’inchiesta interna. I risultati dovranno essere pubblicati prima delle regionali. "L’etica della politica non è misurabile solo con gli atti giudiziari", ha commentato la Bindi spiegando che "il garantismo è un grande valore, ma la politica deve essere molto più rigorosa e darsi un codice di comportamento più stringente, che non faccia riferimento agli atti giudiziari". "Se si dice che nelle liste ci sono impresentabili - la ex presidente del Pd - si deve anche dire ai cittadini che gli impresentabili non vanno votati".

Dopo il blitz della Bindi, il Pd inizia ad allarmarsi. C'è qualcuno che inizia a chiedere ai vertici del Nazareno di "fare pubblicamente i nomi degli impresentabili da non votare".

"C’è un problema politico che la segreteria regionale del Pd non è riuscita a risolvere...", fanno presente alcuni. Ma Lorenzo Guerini continua a ripetere in giro che le liste sono "pulite, di qualità e rispettano il codice etico interno".

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