Arriverà questa mattina alle 8 Niccolò, il diciassettenne di Grado che dallo scorso 2 febbraio attende di poter rientrare in Italia. Il ragazzo, a Wuhan per motivi di studio, al momento di salire con i connazionali sul Kc-767 dell'Aeronautica militare aveva qualche linea di febbre, per cui non è stato possibile rimpatriarlo. Una volta avuto l'ok del governo cinese, però, la Farnesina ha predisposto il rientro del ragazzo, che ier ha superato le ultime visite mediche. Il tanker è partito ieri dall'aeroporto di Pratica di Mare ed è arrivato nella terra del Dragone intorno alle 17. È quindi ripartito poco dopo con Niccolò a bordo. Il giovane ha viaggiato accompagnato da personale medico dell'ospedale Spallanzani di Roma, da medici militari e da personale di bordo, adeguatamente protetto con le precauzioni del caso. Per il suo trasporto è stata predisposta la misura del biocontenimento, di cui l'Italia dispone come unica nazione insieme alla Gran Bretagna. Il friulano sarebbe dovuto rientrare alcuni giorni fa insieme ad altri 8 connazionali a bordo di un aereo inglese, ma a causa della febbre che non accennava ad andarsene non è stato possibile farlo salire sull'aereo, nonostante risulterebbe negativo a tutti i test. È rimasto fino a ieri in un hotel, assistito da personale dell'ambasciata italiana in Cina.
Sul KC-767 Niccolò, isolato grazie al biocontenimento, ha potuto viaggiare comunque avendo la possibilità del catering a bordo. Per lui una cena leggera. Tutti i suoi effetti personali sono stati messi in buste sterilizzate e saranno quindi trattati nel dovuto modo. I piloti dell'Aeronautica che hanno volato fino in Cina non sono venuti a contatto col ragazzo. Anche il sistema di aerazione è infatti separato rispetto a quello della parte posteriore dell'aereo, un Boeing che costituisce il più grosso velivolo in possesso all'Aeronautica militare. A disposizione anche un altro tanker, pronto a partire in caso di necessita di rifornimento in volo. Una volta arrivato a Pratica di mare Niccolò sarà sottoposto a screening specifici. In un primo momento si era pensato di inviarlo per la quarantena all'ospedale militare del Celio, ma molto probabilmente sarà ricoverato direttamente al Lazzaro Spallanzani di Roma per gli accertamenti del caso e per assicurare che la febbre non sia dovuta a un possibile contagio da Coronavirus. Qualora tra 14 giorni dovesse stare bene potrà riabbracciare la sua famiglia e tornare a casa. Questa mattina il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, con ogni probabilità sarà a Pratica di Mare dove aspetterà l'arrivo del KC-767 dell'Aeronautica, anche se non potrà salutare Niccolò se non dal finestrino del mezzo che poi lo porterà a destinazione.
La predisposizione della misura di biocontenimento si è resa necessaria perché finché non si sarà certi che il giovane non sia stato infettato dal temibile virus che sta paralizzando la Cina e il mondo intero non sarà possibile che lo stesso entri a contatto con altri soggetti che potrebbero essere contagiati. Il personale militare in questi giorni, grazie all'impegno garantito anche dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini, sta facendo un super lavoro per assicurare che tutti i connazionali possano rientrare in Patria sani e salvi.
Ogni operazione è coordinata dalla Farnesina che segue in tempo reale la situazione. Il Coronavirus, infatti, ha fatto registrare un altissimo numero di contagiati. E ieri la protezione civile ha fatto sapere di aver fin qui sottoposto a controlli un milione di passeggeri negli aeroporti italiani.
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