Blackout spegne la Spagna. L'ombra del "cyberattacco"

Colpito anche il Portogallo. Dalle 12,50 stop a elettricità e internet. Treni e voli fermi, città nel panico. Dichiarato lo stato di emergenza

Blackout spegne la Spagna. L'ombra del "cyberattacco"
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Due nazioni al buio. Niente luce, niente internet, niente treni, niente di niente in Spagna e in Portogallo dalle 12,50 di ieri e per molte ore.

Un viaggio nelle paure più ancestrali quello che una sessantina di milioni di persone affronta a metà più o meno di un lunedì qualsiasi, senza tutto l'armamentario tecnologico che ci fa sentire al sicuro e con l'ansia di un cyberattacco. Ipotesi che rimbalza per tutto il giorno, alimentata dalle frasi in serata del premier spagnolo Pedro Sànchez («non escludiamo nessuna ipotesi») e dalle rivendicazioni via Telegram di due gruppi di hacker, uno russo e uno Propal. A mettere la sordina all'angoscia l'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza informatica («al momento, l'indagine indica un problema tecnico o di cablaggio») e, da Lisbona, la compagnia elettrica Ren che parla di «un raro fenomeno atmosferico verificatosi in Spagna», di «oscillazioni anomale sulle linee dell'alta tensione provocate da estreme variazioni di temperatura». Ma questo potrebbe essere solo un tentativo di scaricare la responsabilità dell'apocalisse energetica sugli odiati cugini. Nel tardo pomeriggio di ieri secondo Red Eléctrica circa il 50 per cento della fornitura di energia elettrica era stato ripristinato. E la luce è tornata in tarda serata a Madrid: l'operatore spagnolo Ree affermava di avere coperto oltre il 35 per cento della richiesta. In serata il ministero degli Interni spagnolo ha dichiarato lo stato di emergenza: le misure si applicano alle regioni che ne facciano domanda, come è avvenuto da parte di Madrid, Andalusia ed Estremadura, che hanno chiesto che il governo centrale si occupi dell'ordine pubblico e di altre aree di responsabilità.

Tutto avviene attorno alle 12,50, quando sulla Spagna e sul Portogallo scende il buio in pieno giorno. Presto si capisce che non sarà una cosa breve né facile e Red Eléctrica attiva con le aziende del settore il piano di ripristino dell'erogazione elettrica. Nel frattempo l'intera penisola (e per pochi minuti anche una parte del Sud della Francia) piomba nel panico, tutti congelati nelle situazioni più impensate. Fermi tutti i treni senza sapere quando la circolazione potrà riprendere, le stazioni diventano un bivacco per passeggeri smarriti. Voli cancellati in tutti gli aeroporti tranne quelli di Baleari e Canarie, risparmiate dalla catastrofe energetica. Semafori spenti e traffico in tilt nelle città, al punto che le autorità spagnole chiedono a tutti i cittadini di restare a casa. Gli ospedali continuano a lavorare solo per le urgenze e solo grazie ai generatori. Anche le cinque centrali nucleari della Spagna cessano di produrre elettricità e i gruppi elettrogeni sono utilizzati per alimentare i sistemi interni di sicurezza che devono sempre restare operativi. E poi milioni di frigoriferi spenti, nelle prossime ore potrebbe andare in scena il più grande spreco di cibo della storia recente per i due Paesi. Il destino peggiore, però, è quello di chi il blanckout ha sorpreso in ascensore o dentro un convoglio della metropolitana in una galleria. A questo genere di interventi ha dato la priorità la task force messa in campo dai due governi, impegnati in lunghi «gabinetti di crisi». «Sono rimasta bloccata per oltre un'ora in ascensore, poi i vicini mi hanno aiutata a uscire, ma che angoscia!», racconta ancora turbata Pilar, reduce da una «prigionia» al sesto piano di una torre residenziale a Madrid.

Per lunghe ore le principali città iberiche diventano l'ambientazione di una serie distopica, con decine di migliaia di persone a percorrere a piedi lunghe distanze e cordoni di grandi e piccoli ad attraversare le strade rese insidiose dall'assenza di semafori all'uscita dalle scuole. Qualcuno rivive le ansie della pandemia: «Non ricordo un'incertezza tale dal Covid, quando ci rinchiudemmo smarriti in casa senza sapere cosa fare», confessa Letizia.

Per gli spagnoli anche lo smacco di ricevere la

solidarietà dell'Ucraina, «pronta a contribuire al ripristino del funzionamento stabile delle reti energetiche dei nostri partner e alleati in Europa», come scrive su X il ministro dell'Energia ucraino, German Galuschenko.

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