Bari - Si è salvato per caso. Perché in quel momento era all'esterno e si trovava qualche metro più in là rispetto al punto dell'esplosione. Lui, Vincenzo, è uno degli operai che ce l'hanno fatta. È riuscito a uscire quasi indenne da quell'azienda rinomata in tutta la provincia e fondata addirittura nel 1890, una fabbrica che da oltre un secolo produce spettacolo e alimenta il folclore nei paesi di queste parti gremite dai turisti. Ma che ieri, all'improvviso, durante l'intenso lavoro per i preparativi delle feste patronali dell'estate, si è trasformato in una trappola mortale. L'operaio è scosso, ma riesce a scavare nei ricordi soffocati dallo choc e a trovare un filo di voce per raccontare quelle fasi drammatiche. «Ero uscito, ho sentito un forte rumore alle mie spalle: c'è stato un boato spaventoso, sono stato scaraventato a diversi metri di distanza e ho perso conoscenza». Poi si è svegliato, gli hanno raccontato quanto accaduto e ha appreso della tragica fine di chi invece è rimasto sotto quelle macerie incandescenti. «Adesso voglio pensare solo ai miei colleghi», dichiara. Prima di chiudersi nel silenzio precisa però che «l'esplosione è avvenuta all'interno, in quel momento il furgone era stato scaricato ed era vuoto».
Sono quattro i dipendenti dell'azienda ricoverati in diversi ospedali, uno è in condizioni disperate. I soccorsi sono scattati subito, ma per vigili del fuoco e artificieri di polizia e carabinieri è stato difficile avvicinarsi a causa delle diverse esplosioni e dei numerosi focolai che hanno investito anche un boschetto poco distante.
Il figlio di uno degli operai è riuscito a precipitarsi in fabbrica e a farsi largo tra le fiamme. «Ho sentito l'esplosione - racconta - e sono andato subito in fabbrica: ho trovato mio padre e l'ho portato subito in ospedale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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