«Per qualcuno il linguaggio di genere lo reputa un tema superfluo: io ritengo invece che abbiamo indugiato fin troppo: è indispensabile procedere con questa doverosa azione di rinnovamento». Così la presidente della Camera nel suo consueto predicozzo femminista. Ma stavolta Laura Boldrini (nella foto presa da Facebook) parla a Firenze all’Accademia della Crusca, da sempre tempio della lingua.
Ma anche quel bastione è caduto: la Crusca è stata ingaggiata da alcuni enti, vedi la Regione Toscana, per curare corsi di linguaggio di genere per i dipendenti pubblici. E ha cominciato a raccomandare «sindaca» e «ministra». La farina della Boldrini è andata in Crusca
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