
Ampliare la platea dei beneficiari del bonus sociale per le bollette ed eliminare il divario fra il prezzo del gas sul mercato europeo e su quello italiano. Questi gli argomenti del vertice di ieri a Palazzo Chigi sul caro energia al quale hanno partecipato la premier Giorgia Meloni con il titolare dell'Economia Giancarlo Giorgetti videocollegato da Bruxelles e i ministri dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin (in foto) e degli Affari Ue Tommaso Foti. Per varare un provvedimento, tuttavia, saranno necessarie almeno un paio di settimane.
Tra i nodi da sciogliere ci sono quello del rispetto delle norme europee sugli aiuti di Stato e quello del reperimento delle risorse per le coperture. Solo allargare la platea del bonus sociale, come fatto in passato, verrebbe a costare circa 1,5 miliardi di euro. Non poco se si pensa al confronto in atto nella maggioranza anche su altri temi: ad esempio per le risorse necessarie a ridurre l'Irpef per il ceto medio o per avviare una nuova rottamazione. «Si sta lavorando, in questo momento non ci sono ancora elementi concreti», ha detto ieri mattina Pichetto.
Diverse le ipotesi sulla scrivania dei ministri. La prima è quella di annullare la differenza tra il costo del gas sul mercato di riferimento europeo (l'indice Ttf della Borsa di Amsterdam) e quello sul mercato all'ingrosso italiano (l'indice Psv). Su quest'ultimo il prezzo del gas arriva ad essere più elevato anche di 2 euro/Megawattora. Questa mossa porterebbe a un ribasso immediato delle bollette, anche di quelle dell'elettricità legate in parte all'andamento del prezzo del metano. «Nel 2024 il gas ha prodotto il 40% dell'energia elettrica, però il famoso meccanismo a livello europeo determina il prezzo sul peggior impianto nel momento più critico nel 70-75% dei casi», ha spiegato Pichetto aggiungendo che «questo accoppiamento ci è stato molto utile quando il gas era a 10-12-15 euro ma adesso ci sta tornando addosso come un boomerang». Sul tavolo, per venire incontro alle imprese anche il potenziamento dell'energy release (la concessione di elettricità a prezzi calmierati alle imprese energivore che realizzano nuova capacità di generazione da fonti rinnovabili) e la compensazione della tassazione europea Ets sulle emissioni di CO2 a carico dei produttori di energia.
Un punto che - spiegano gli esperti - deve essere negoziato con Bruxelles per non incappare in violazioni delle rigide norme sugli aiuti di Stato. Si pensa anche un nuovo intervento sugli oneri di sistema, ma sarebbe molto costoso.
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