San Paolo. Non ditelo a Greta Thumberg, che due anni fa vinse questo prestigioso premio: con oltre il 76 per cento dei voti a favore, il presidente del Brasile Jair Bolsonaro sta per trionfare come «Persona dell'anno 2021» della rivista Time. L'ufficialità l'avremo solo l'8 dicembre ma, dato il vantaggio sul secondo - Donald Trump, fermo al 36 - difficile che qualcuno possa scalzare «il Mito», come i suoi supporter chiamano Bolsonaro, dal podio più alto. «Siamo in testa. Ringrazio già chi ha votato per me e chi non ha ancora avuto la possibilità di votare», ha affermato l'altro ieri notte il presidente brasiliano nella sua diretta quotidiana su Facebook. «Ero tra le 100 persone nel 2019 e nel 2020, e ora nel 2021 siamo in vantaggio. Spero di vincere, se me lo merito», ha aggiunto raggiante.
La leadership di Bolsonaro in questa particolare «gara» che tiene banco sui mass-media di mezzo mondo dal lontano 1927, è importante per diversi motivi. Prima di tutto, è un riconoscimento globale concesso da uno dei più prestigiosi media americani. In secondo luogo, sono gli internauti che con il loro voto suggeriscono alla redazione il nome del vincitore. Sia però chiaro, come precisa lo stesso Time, i nominati raggiungono la vetta «sia per la loro immagine positiva che negativa». Del resto, sulla copertina della rivista l'uomo dell'anno nel 1938 fu Hitler e, nel 1939 e nel 1942, fu Stalin. Senza arrivare a certi paragoni, certamente Bolsonaro riesce a fomentare passioni contrastanti. Basti pensare che il suo nome è salito alla ribalta per la gestione della pandemia in Brasile, con alcuni tra cui l'ex presidente condannato (per corruzione) Lula che lo hanno addirittura definito «genocida».
Certo, mentre il numero totale di decessi per coronavirus in Brasile è alto, con oltre 614.000 morti, in termini percentuali, in relazione al numero degli abitanti, è basso. Rispetto alla popolazione, il dato è pari allo 0,29%, circa la metà del Perù, quasi quanto l'Argentina e poco più dell'Italia. Inoltre, mentre il mondo si è fermato, il Brasile è stata la prima economia del continente a riprendersi e persino a superare i livelli pre-pandemia. Per questo motivo, oggi Bolsonaro in patria ha molti supporter che sperano possa essere riconosciuto come «Persona dell'anno» da Time. Sebbene il voto popolare abbia un grande peso nel risultato, alla fine, però, saranno gli editori della rivista a decidere chi sarà il vincitore, e a darne l'annuncio. Oltre a Bolsonaro e ad altri leader politici, sono in lizza anche nomi come il CEO di Facebook Mark Zuckerberg, la cantante Britney Spears e gruppi come «gli immigrati haitiani» e i «professionisti della salute» che sono stati in prima linea nella lotta contro il Covid».
Lo scorso anno a vincere fu Biden con la sua vicepresidente Kamala Harris. L'eventuale vittoria di Bolsonaro rappresenterebbe una svolta a destra sulla copertina di Time, mettendo «il Mito» sotto i riflettori globali nel bel mezzo di una campagna presidenziale in cui cerca la rielezione.
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