Bomba varianti, indice Rt sopra 1 e ricoveri in salita. Zone rosse locali

Tutte le Regioni a rischio alto o moderato, solo la Sardegna in bianco. La Campania in rosso, Veneto e Friuli arancioni (come la Lombardia). L'Iss: misure più stringenti, ma niente lockdown

Bomba varianti, indice Rt sopra 1 e ricoveri in salita. Zone rosse locali

Curva in risalita; tendenza critica in peggioramento; Rt nazionale superiore ad 1. L'Italia cambia di nuovo colore virando verso l'arancione scuro e il rosso. Ma non quanto ci si potrebbe aspettare visti i dati: solo la Campania passa in rosso. Friuli Venezia Giulia e Veneto in arancione. «Andiamo oltre i 200 casi per 100mila abitanti siamo vicini a quella che viene identificata come soglia di allarme», avverte il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro. E il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, insiste sulla necessità di «fermare le varianti» irrigidendo le misure di contenimento.

L'ultimo report dell'Iss con la Cabina di Regia non concede sconti. Rezza lo dice chiaramente: non possiamo permettere che la variante brasiliana e la sudafricana dilaghino come ha già fatto la variante inglese oramai predominante in molte regioni. Le prime due infatti riducono l'efficacia dei vaccini e se si diffondessero in modo massiccio potrebbero compromettere la campagna vaccinale. Dunque l'inevitabile conseguenza indicata da Brusaferro è la necessità di «rafforzare le misure di mitigazione».

Per ora però il governo sembra deciso a procedere sulla strada delle zone rosse per comuni o province o comunque aree ristrette. Nonostante l'evidente peggioramento dei dati dunque si penalizza soltanto la scuola mentre un lockdown duro e generalizzato(come forse avrebbe voluto il ministro della Salute, Roberto Speranza molto preoccupato per i dati) al momento non è un'ipotesi sul tavolo.

Soltanto la Campania passa in zona rossa, con un'incidenza di 228,29 positivi su 100mila abitanti su 7 giorni e un rischio complessivo alto. Friuli Venezia Giulia (177,25 positivi per 100mila abitanti) e Veneto (151,30) passano in arancione con le ordinanze firmate ieri sera da Speranza che scatteranno lunedì. La Lombardia da ieri è e resta in arancione scuro. L' Emilia-Romagna nonostante l'incidenza di 342,08 positivi su 100mila abitanti e un rischio complessivo alto era stata lasciata in arancione. Ma in serata il governatore Stefano Bonaccini ha deciso di mettere tutta la Romagna in rosso come aveva già fatto con Bologna e Modena. Da lunedì entrano in lockdown quindi le province di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna. L'Umbria, resta arancione con aree a rischio rosse così come le Marche dove dal domani le province di Ancona e Macerata saranno in zona rossa. Arancione anche il Piemonte. Restano gialle la Liguria e il Lazio dove l'Rt è a 0,98 e il rischio complessivo moderato. In arrivo restrizioni da zona rossa nell'area Frosinone. Le regioni rosse sono quindi tre e tutte al sud: Campania, Basilicata e Molise.

La soglia di allarme di 250 casi per 100mila abitanti su 7 giorni che impone il passaggio in zona rossa è stata superata questa settimana in cinque Regioni: Bolzano, Trento, Marche, Lombardia ed Emilia Romagna. Una sola regione è a rischio basso, la Sardegna. E certo nel report Iss le conclusioni appaiono orientate ad un lockdown duro generalizzato.

Gli esperti osservano che «alla luce dell'aumento sostenuto della prevalenza di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità» si raccomanda «un rafforzamento delle misure su tutto il territorio nazionale al fine di ottenere rapidamente una mitigazione del fenomeno» e dunque le regioni « sono invitate ad adottare, indipendentemente dai valori di incidenza, il livello di mitigazione massimo a scopo di contenimento».

Per Rezza, che conferma l'efficacia di Astrazeneca anche per gli anziani, l'unica via d'uscita sono i vaccini dunque occorre arrivare a somministrare 300mila dosi al giorno.

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