"Bombe al fosforo a Lugansk". Ma Kiev colpisce le navi russe

A Kharkiv spari sui civili in fila per il cibo. Gli ucraini distruggono un'imbarcazione d'assalto sul mar d'Azov

"Bombe al fosforo a Lugansk". Ma Kiev colpisce le navi russe

L'Akademika Pavlova Street è una delle arterie principali di Kharkiv. Ieri volontari stavano distribuendo viveri ai civili a pochi passi dagli uffici della posta centrale. All'improvviso quelli che si trovavano in coda sono stati raggiunti da due missili «Hurricane», ed è stata strage. Sei persone sono morte e altre 15 risultano gravemente ferite. Di tutta l'area rimangono cumuli di macerie e il peluche di un orsetto che apparteneva a un bimbo trucidato. È il terribile manifesto dell'anniversario del primo mese di guerra in Ucraina, un conflitto che ancora una volta ha seminato morte e distruzione tra i civili. La sola Kharkiv ieri è stata bombardata una cinquantina di volte: i russi hanno utilizzato lanciarazzi multipli e missili da crociera dalle postazioni nella zona del Mar Nero ma hanno anche sparato sui civili in fila al supermercato, qui come nella regione di Lugansk. Nella veemenza dell'azione hanno anche colpito propri carri armati. A Kharkiv non c'è più una sola goccia d'acqua potabile, così come a Mariupol, Mykolayiv (1.300 abitazioni distrutte), Okhtyrka, Izyum e Makarov.

Le autorità di Chernikiv parlano di un centinaio di civili morti negli ultimi 3 giorni, mentre Kiev teme le nuove manovre di accerchiamento. Il ministero della Difesa ha avuto accesso a immagini satellitari che mostrano come da ieri la Russia stia trasferendo armi e attrezzature dai distretti militari alla Bielorussia e alla Crimea (dove è stato rapito il capo della commissione elettorale Zair Smedl). «Non hanno perso la speranza di circondare Kiev, ma ci faremo trovare pronti. In altre zone siamo riusciti ad allontanarli anche di 70 km», afferma il portavoce del ministro della Difesa ucraino Oleksander Motuzyanyk. I russi negano, e ribattono affermando di aver localizzato in Ucraina trenta laboratori per lo sviluppo di armi biologiche.

A Mariupol sarebbe in atto l'ennesimo atto criminoso. Il ministero degli Esteri ucraino l'ha definita «la fase del terrore». Gli invasori stanno deportando migliaia di cittadini verso il confine russo. Ai 15mila dell'altro giorno si aggiungono i 6mila di ieri. Per il commissario per i diritti umani Lyudmila Denisova sarebbero stati prelevati addirittura 400mila civili nell'est dell'Ucraina, tra i quali 84mila bambini. «Vogliono usare i civili come ostaggi per far pressione politica su Kiev», sostiene. Quei pochi che riescono a fuggire diventano bersaglio sulla strada per Zaporizhzhia, corridoio umanitario trasformato in covo di cecchini. L'edificio dell'amministrazione cittadina è nelle mani delle forze di sicurezza cecene. A confermarlo il leader Ramzan Kadyrov su Telegram.

A 75 km a sud-ovest di Mariupol, il porto di Berdyansk è in fiamme. Una nave da sbarco, la Orsk, è stata distrutta nell'hub occupato dai russi. La potente imbarcazione trasportava circa 400 soldati, 20 carri armati e 45 mezzi blindati. Sempre a sud, colpi di artiglieria sono stati sparati nella notte contro il porto di Odessa dalle navi di Mosca. Alcuni jet militari ucraini hanno sorvolato la zona del porto, allontanando la minaccia di un'invasione della città.

Nella regione di Lugansk, l'esercito russo ha martellato le città di Severodonetsk, Lysychansk, Rubizhne, Kreminna, Novodruzhesk e Voevodivka per il secondo giorno di fila con bombe al fosforo. Il bilancio parziale è di 4 morti e di decine di feriti. A Ochtyrka, nella regione di Sumy, i missili terra-aria hanno colpito un'area densamente popolata, le case sono state distrutte e parecchie persone sono sotto le macerie.

Le truppe russe hanno anche attaccato con colpi di artiglieria Slavutych, la città satellite della centrale nucleare di Chernobyl.

Difficoltà nel mettere in salvo i civili si segnalano in tutti i corridoi umanitari. Il treno di evacuazione della linea Kiev-Ivano-Frankivsk è stato colpito dal fuoco nemico.

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