L'ombelico del conflitto torna a essere il Kursk. Nella regione di confine russa si combatte in trincea, e a volte persino casa per casa. Giovedì Mosca aveva tagliato i percorsi di rifornimento ucraini e intrappolato almeno due brigate. Ieri le forze di Kiev hanno risposto distruggendo una colonna russa sull'autostrada Korenevo-Novoivanivka. Per Volodymyr Zelensky è tutto sotto controllo, «siamo saldamente in piedi», e ammette però che la situazione delle truppe nell'est della regione di Donetsk e nel sud di Zaporizhzhia è «molto difficile». In una settimana gli invasori hanno colpito con 900 bombe, 40 missili e 400 droni. «Nessuna nazione dovrebbe affrontare tali prove da sola», dice, e resta alla finestra in attesa di indicazioni degli alleati sull'uso di armi in profondità. Argomento che forse il presidente Usa Jo Biden discuterà venerdì in Germania incontrando il cancelliere Olaf Scholz. Questo significa che non ci sarà alcun incontro in formato Ramstein nel prossimo futuro. Il ministro della difesa Rustem Umerov vede il bicchiere mezzo pieno e ricorda che «Francia, Regno Unito, Italia e Germania hanno confermato che gli investimenti nell'industria della difesa ucraina continueranno a crescere» e attende lumi dal summit di oggi tra il segretario Nato Mark Rutte e il ministro della difesa tedesca Boris Pistorius che visiteranno la nuova sede dell'Alleanza di difesa per l'aiuto all'Ucraina a Wiesbaden.
Nel Kursk si muore anche sotto il fuoco dei plotoni d'esecuzione. Il difensore civico dell'Ucraina Dmytro Lubinets ha denunciato la fucilazione di nove prigionieri, giustiziati il 10 ottobre a Zelenyi Shlyakh. Le foto dei cadaveri, spogliati e accatastati come sacchi d'immondizia, mettono i brividi. Solo due settimane fa un video testimoniava l'esecuzione di 16 soldati che si erano arresi sul fronte di Pokrovsk. Lubinets parla di «grave violazione della Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra» e specifica di avere notificato l'accaduto a Onu e Croce rossa. Al palazzo di vetro si rivolgerà anche Mosca, dopo aver arrestato 11 soldati ucraini accusati di stupri e torture nei confronti di civili.
Nel Donetsk gli scenari alimentano preoccupazione: le armate di Syrsky si ritirano da Toretsk, consentendo al nemico di marciare a sud est verso Kostiantynivka e di mettere le mani sulle acciaierie. In direzione di Pokrovsk è caduta Mykhailivka, a due passi da autostrada e ferrovia che collegano l'est con il cuore dell'Ucraina.
Intanto un blogger militare russo afferma che un Sukhoi su-34 sarebbe stato abbattuto da un F-16 fornito dall'occidente a 50 km dalla linea del fronte. La difesa aerea ha annientato nella notte droni e missili Iskander e X-59 esplosi su Kiev, Poltava, Chernihiv, Sumy, Cherkasy e Odessa.
La Russia intensifica gli attacchi missilistici, anche avvalendosi di terminali Starlink illegali, sulle infrastrutture portuali e sulle navi civili nel Mar Nero per danneggiare economia ed esportazioni. Tre persone sono state uccise e altre tre ferite a Chasiv Yar (Donetsk). Il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski rivela l'imminente apertura di una base missilistica Nato a Redzikowo.
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