Bonus Bebè, ora la Corte boccia il permesso di soggiorno come requisito

La Corte Costituzionale boccia il requisito del permesso di lungo soggiorno per accedere al bonus bebè ed all'assegno di maternità. E ora si allargano le maglie dei provvedimenti

Bonus Bebè, ora la Corte boccia il permesso di soggiorno come requisito

La Corte Costituzionale ha definito come incostituzionale il requisito del permesso di lungo soggiorno legato alle persone di origine straniera per accedere al bonus bebè. La questione, sotto il profilo giuridico, vale pure per l'assegno di maternità. Si tratta di una pronuncia destinata a far discutere anche tra le forze politiche.

La Cassazione aveva domandato alla Consulta di esprimersi in materia, dopo un passaggio avvenuto durante la scorsa estate, e la Corte ha definito alcune linee d'incompatibilità del provvedimento, citando almeno tre articoli della nostra Carta costituzionale, olte che un articolo della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. Le motivazioni della decisione comunicata nel corso della mattinata odierna verranno rese note nel corso delle prossime settimane.

La camera di Consiglio dell'organo preposto si è svolta nel corso della giornata di ieri. Stando a quanto trapelato sull'Agi, il punto emerso all'interno dell'appuntamento che ha disposto in via indiretta pure in materia di bonus bebè ed assegno di maternità sarebbe essenzialmente uno: il requisito del lungo permesso di soggiorno sarebbe stato giudicato "lesivo" tanto del principio di eguaglianza, che è appunto contenuto nella Costituzione italiana, quanto rispetto alla "tutela della maternità". Una doppia fallacia giuridica, quindi, che la Consulta ricuserebbe in quanto contrastante con i principi cardine del nostro Stato di diritto.

Com'era stato ventilato attraverso questo articolo, quindi, il bonus bebè e l'assegno di maternità verranno modificati. Adesso è abbastanza complesso comprendere le tempistiche ma è plausibile pronosticare che ci si debba affrettare, una volta apprese le motivazioni della sentenza, nel porre in essere una serie di cambiamenti in grado di recepire le indicazioni della Consulta (e dell'Unione europea che aveva già detto la sua in materia).

Le persone di origine straniera non avranno dunque più necessità di possedere il permesso di lungo soggiorno per poter usufruire tanto del bonus bebè quanto dell'assegno di maternità. Al momento, le forze politiche non hanno commentato la novità.

Ma è abbastanza semplice pronosticare come il dibattito sia destinato ad emergere sul piano pubblico. Il tutto può riguardare pure la dialettica della visione politica sull'integrazione e sull'accoglienza. Un argomento divisivo su cui questa sentenza, in qualche maniera, può influire.

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