Di chi padre colpisce di padre perisce. Sembra essere questo il "motto" che ha guidato Maria Elena Boschi nel rivolgersi oggi al papà di Luigi Di Maio, finito al centro delle cronache politiche dopo le accuse di "lavoro nero" emerse nell'ultima puntata de Le Iene.
L'ex ministro e sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha deciso così di registrare una sorta di lettera apera rivolta a Di Maio senior: "Vorrei poter guardare in faccia il signor Antonio Di Maio, padre di Luigi Di Maio ministro del lavoro nero e della disoccupazione di questo Paese - dice la Boschi - Vorrei poterlo guardare negli occhi e dirgli, 'Caro signor Di Maio le auguro di non vivere mai quello che suo figlio e gli amici di suo figlio hanno fatto vivere a mio padre e alla mia famiglia. Lei è sotto i riflettori per delle storie davvero brutte: lavoro nero, incidenti sul lavoro, sanatorie, condoni edilizi. Mio padre è stato tirato in mezzo ad una vicenda più grande di lui per il cognome che porta e trascinato nel fango dalla campagna creata da suo figlio e dagli amici di suo figlio'.
Il riferimento della Boschi è ovviamente alla vicenda di Banca Etruria e tutte le polemiche politiche che ne seguirono. Oggi la piddina sembra prendersi una sorta di rivincita: "Io le auguro di dormire sonni tranquilli - afferma - di non sapere mai cos'è il sentimento di odio che è stato scaricato addosso a me e ai miei, di non sapere mai cos'è il fango dell'ingiustizia che ti puo essere gettato contro. Perché caro signor Di Maio il fango fa schifo come la campagna di fake news su cui il M5S ha fondato il proprio consenso.
Io continuo a fare politica solo per la mia nipotina, perché possa sapere che la sua è una famiglia di persone per bene. Le auguro di poter dire lo stesso della sua, anche se mi rendo conto che ogni giorno che passa per voi diventa sempre più difficile".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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