Il governo Gentiloni è dimissionario da mesi e ormai è chiamato solo a gestire l'ordinaria amministrazione. Ma c'è qualcuno che non sembra rassegnarsi.
Come Maria Elena Boschi, che - come racconta oggi La Verità - avrebbe fatto irritare i sindacati per aver nominato un dirigente, il coordinatore per la segreteria tecnica, per la struttura governativa che si occupa delle adozioni internazionali (Cai) per tramite di Paolo Aquilanti, segretario generale di Palazzo Chigi.
Eppure, rivela ancora il quotidiano, lo stesso Paolo Gentiloni due settimane fa aveva scritto ad Aquilanti una lettera per raccomandare di limitarsi alle nomine "indispensabili", lasciando le altre al prossimo governo. Così non è stato, dal momento che tutti i sette sindacati interni che rappresentano dipendenti e funzionari della presidenza del Consiglio si sono rivolti ad Aquilanti denunciando una nomina peraltro fatta bocciando "in modo non trasparente" i candidati interni - che hanno per legge la priorità - e minancciando di rivolgersi "agli organi di controllo esterni".
"Appare piuttosto singolare che nessuna candidatura, tra tutte le istanze presentate, fosse in possesso di curricula soddisfacenti i requisiti richiesti", dicono i sindacati chiedendo di vedere tutti gli atti, "Sulla base di queste considerazioni le organizzazioni sindacali chiedono
all' amministrazione di sospendere la scelta fatta e di operare una più ponderata valutazione delle istanze pervenute, che valorizzino le professionalità dirigenziali esistenti nella presidenza del Consiglio dei ministri".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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