"Gli scissionisti devono decidere da che parte stare anche nei voti che esprimeranno in Parlamento nei prossimi giorni". Maria Elena Boschi torna in tivù dopo la batosta del referendum costituzionale. E lo fa per blindare l'ex premier Matteo Renzi, alle prese con la corsa per la leadership del partito, e il ministro allo Sport Luca Lotti, indagato nell'inchiesta Consip e su cui pende una mozione di sfiducia al Senato presentata dai Cinque Stelle. "Se votassero la sfiducia a Lotti mi sembrerebbe strano - avverte il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ai microfoni di Porta a Porta - visto che noi abbiamo sostenuto Errani che venne non solo raggiunto da un avviso di garanzia, ma condannato".
Nella prima intervista pubblica dopo il flop al referendum sulle riforme costituzionale, che ha portato alle dimissioni di Renzi da premier, la Boschi conferma il proprio sostegno all'ex presidente del Consiglio e minimizza le inchieste che recentemente hanno travolto il Partito democratico. A partire dallo scandalo di Banca Etruria. "Mio padre è fuori da quella inchiesta ma i giornali non ne hanno parlato, è fuori da ogni inchiesta di carattere penale - spiega - ecco perché servono pazienza e memoria. Attendiamo il lavoro della magistratura, per questo spero che la magistratura faccia presto". E la stessa fiducia nei giudici, la ripone per l'inchiesta Consip che vede indagati, tra gli altri, Lotti e Tiziano Renzi, padre dell'ex premier. "Conosco Lotti - continua nell'intervista con Bruno Vespa - ho fiducia in lui e credo si debba essere coerenti: non si può essere garantisti solo con i propri. Noi abbiamo sempre difeso Virginia Raggi, abbiamo sempre sostenuto che dovesse continuare il suo lavoro. Noi siamo garantisti sempre, loro a targhe alterne. Io credo che le indagini che riguardano il ministro non abbiano mai coinvolto il governo. Credo sia una scelta politica del M5S".
A Porta a Porta la Boschi parla anche dei dissidi interni al partito. Conferma ("convintamente") il proprio sostegno a Renzi nella corsa a segretario del Pd e la propria fiducia nel premier Paolo Gentiloni. "Il lavoro del governo va avanti", assicura confermando l'intenzione di portare a termine la legislatura.
"Il governo Renzi e il Pd guidato da Renzi ha fatto scelte assolutamente di sinistra, dalla lotta al caporalato alle unioni civili - continua - non credo ci sia un problema a sinistra, siamo un partito riformista e il Pd guidato da Renzi è entrato nel Pse. Penso piuttosto che una parte del partito non abbia digerito il cambio al vertice".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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