Massimo Bossetti minacciò più volte di togliersi la vita. Non ne poteva più dei continui tradimenti della moglie.
Come si legge negli atti ufficiali a chiusura dell’indagine, oggi pubblicati dall'edizione online del settimanale Panorama, all’inizio degli anni 2000, il muratore bergamasco piangeva di continuo chiuso dentro un container, lamentava l’infedeltà di Marita e parlava di buttarsi dal ponte di Sedrina. I colleghi all’inizio pensavano a una delle sue solite bugie, ma poi spaventati da questi comportamenti si decisero a chiamare l’impresario che arrivò di corsa per scongiurare il peggio.
Il rapporto di coppia tra Bossetti e la moglie Marita è una parte consistente dell'indagine sull’omicidio di Yara Gambirasio. Per gli inquirenti non sono dettagli privati ininfluenti ma elementi di indagine con i quali si può "spiegare il movente latatamente sessuale del delitto". "Bossetti - si legge nella relazione conclusiva del Ros dei carabinieri - è stato indicato come una persona che dal punto di vista lavorativo era sicuramente preparato ma che raccontava un sacco di frottole". "In un’occasione era arrivato al cantiere dicendo di aver picchiato la moglie a seguito di un litigio - sintetizzano gli investigatori sulla scorta del racconto di alcuni suoi colleghi - di essere stato dalla stessa denunciato e di doversi ogni sera presentare presso i Carabinieri di Ponte San Pietro per firmare entro le 18; nello stesso contesto, disse anche, che la moglie lo faceva dormire in garage o sul furgone e non gli faceva vedere i figli".
Secondo un testimone, la cui testimonianza è riportata nella relazione del Ros, Bossetti si lamentava della
moglie che lo tradiva e ripeteva che avrebbe dovuto divorziare. "Una sera - secondo un teste - Bossetti si era lamentato della sua situazione famigliare mettendosi a piangere come un bambino".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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