La pantomima del voto sulla piattaforma Rousseau, nel disperato tentativo di mantenere una parvenza della tanto sbandierata democraticità interna ed un superficiale interesse per la cosiddetta "base", continua a scuotere dalle fondamenta il malconcio Movimento CinqueStelle, quello che avrebbe dovuto rivoltare come un calzino le cosiddette stanze del potere: ad affondare i grillini ci ha pensato un infastidito Massimo Cacciari, ospite di TgCom24.
Ormai era chiaro e palese che, ad eccezione di una piccola frangia di oltranzisti guidati da Alessandro Di Battista, i vertici del partito avevano già deciso come schierarsi. E questo nonostante che, visto l'appoggio della Lega, l'apporto numerico dei pentastellati non fosse più rilevante per permettere a Draghi di raggiungere la maggioranza assoluta ed agire senza che nessuno potesse più mettergli i bastoni tra le ruote. "Apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno. Scopriremo tutti gli inciuci, gli inciucetti e gli inciucioni", diceva Grillo sulla sua pagina Facebook qualche anno fa. Il tonno ora puzza un po' evidentemente, ma nessuno nel Movimento si fa grossi problemi a riguardo.
"Mario Draghi sarebbe andato avanti lo stesso", commenta in modo laconico l'ex sindaco di Venezia, per nulla sorpreso dell'esito del voto sulla piattaforma Rousseau. Cacciari rimane comunque convintissimo che, in un modo o nell'altro, anche in caso di voto contrario, ai piani alti del partito avrebbero saputo cosa fare per sconsacrare l'esito della consultazione: "Avrebbero trovato un escamotage, ma si figuri".
"I leader del Movimento, Beppe Grillo su tutti, avevano già deciso di appoggiare il governo Draghi. Nessuno ha atteso l’esito di questo teatrino ridicolo, di questa pseudo democrazia diretta inventata dai grillini", affonda ancora l'ex primo cittadino del capoluogo veneto. "Adesso si dividono? Non sono mai stati uniti politicamente e nemmeno hanno mai preteso di diventare una vera e propria forza politica, sono stanti un movimento di opinione che hanno suscitato interesse in una fase molto particolare, che senso ha parlarne? Lasciamoli al loro oblio".
Dunque sarebbe l'oblio il destino del partito creato dal comico genovese, a causa delle varie giravolte che hanno portato il Movimento a cambiare idea sulle alleanze ("mai col partito di Bibbiano"), sull'Europa (promessa di un referendum per uscire dall'euro), e addirittura sulla Tav e sul Mes. Secondo Cacciari qualcosa inizierà a cambiare in ambito politico solo dopo l'elezione del nuovo presidente della Repubblica.
Nel frattempo, l'ex uomo di punta della Goldman Sachs "dovrà occuparsi con tempestività della campagna di vaccinazione, presentare un Recovery Fund decente, che non sia sussidiario. E poi secondo me dovrà fare anche una legge di bilancio che riesca a distribuire il peso della crisi equamente su tutti gli italiani", conclude l'ex sindaco di Venezia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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