Non ha ancora 20 anni e dai sogni sugli sci è passata alla battaglia più dura, quella per la vita. Matilde Lorenzi, classe 2004, è in ospedale a Bolzano, dov'è arrivata ieri intubata ed elitrasportata, dopo un grave incidente sulle piste della val Senales. Si stava allenando in vista dell'apertura di stagione. Discesa, superG e anche gigante: polivalente dentro, il suo è un talento forgiato sui pendii del Sestriere di San Sicario e Pragelato, la Via Lattea dello sci azzurro. Sorella minore di Lucrezia, specialista dello slalom con alcune partenze in coppa del Mondo, la giovane è una delle punte della squadra C, tesserata per il Centro Sportivo Esercito. Residente fra Villarbasse, nella cintura metropolitana di Torino ed il Colle, ha le montagne olimpiche nel cuore anche se, in quel 2006 a Cinque Cerchi, lassù era poco più che una bimba. Il suo obiettivo, 20 anni più tardi, sono semmai le Olimpiadi di Milano Cortina 2026. A questo stava lavorando anche ieri, curva dopo curva, sulla pista Grawand 1, in quel reticolo di porte e pali con cui si veste il ghiacciaio altoatesino. Sono questi pendii, regolari, costanti ed amatissimi ad essere, da sempre, sede privilegiata degli allenamenti, in questo periodo dell'anno in cui qualche gara vedi l'opening di Soelden per le big è già cominciata, mentre si attende anche l'apertura delle danze di coppa Europa. È questo, per ora, il suo perimetro: con una trentina di partecipazioni al circuito continentale, Lorenzi ha spesso centrato la top 15. In casa, invece, nelle gare nazionali, il suo talento è già sbocciato da tempo: lo scorso anno, in meno di due settimane, aveva chiuso sesta in discesa e ottava in supergigante ai Mondiali juniores in Francia, ma soprattutto si è laureata campionessa italiana di gigante a Plan de Corones e poi reginetta del superG in val Sarentino, bagnando il naso anche a molte big.
Matilde ha riportato una serie di politraumi nella caduta, avvenuta nella tarda mattinata: dopo un cambio di linea i suoi sci si sarebbero divaricati e la sciatrice ha perso contatto con la neve, sbattendo la testa e finendo fuori pista. A soccorrerla, oltre agli allenatori, sono stati i carabinieri del centro addestramento di Selva val Gardena e i colleghi della stazione locale di Senales.
Come confermato dalla Fisi federsci italiana, al San Maurizio di Bolzano sono continuati gli accertamenti per tutta la giornata. A quanto risulta, le condizioni di sicurezza sul tracciato, già verificate, erano in regola e le protezioni poste in modo corretto.
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