La buona notizia è che i contagi da Covid sono stabili, la curva non sale più e ora dovrebbe rallentare. La cattiva notizia è che rallentano pure le vaccinazioni: le prime, le seconde, le terze, ma anche le quarte dosi raccomandate agli immunocompromessi. Solo il 7,53% della categoria dei fragilissimi ha fatto il secondo richiamo, nel Molise uno sparuto 0,7% della popolazione interessata. Eppure sono oltre 791 mila in tutta Italia gli interessati a rinforzare le difese immunitarie anche da Omicron che provoca gli stessi effetti devastanti del ceppo originario o di Delta su un organismo debilitato. E proprio questa categoria, se non protetta, finisce in ospedale o rischia di morire.
Nel resto della popolazione invece, si sono arrestate anche le somministrazioni di terze dosi, pensando erroneamente che tanto per Omicron non serve. Gli esperti invece raccomandano anche il booster perché la protezione, in caso di malattia, è decisamente più alta rispetto alle due dosi canoniche. In pratica, se uno si contagia, non finisce in ospedale.
Nonostante queste frenate nella campagna vaccinale, la curva dei contagi è stabile, rileva il report settimanale della Fondazione Gimbe. E oggi, primo giorno di libera uscita dallo stato di emergenza Covid, la gente non ha dimenticato le buone abitudini. Le mascherine vengono indossate anche all'aperto come nei mercati di quartiere. E al chiuso tutti ancora le indossano senza protestare anche se sono obbligatorie. Per chi ha fatto le tre dosi le regole non cambiano, più liberi, invece, i No Vax, che hanno vinto la loro sterile battaglia contro il vaccino: ora potranno lavorare facendosi il canonico tampone e potranno anche entrare nei ristoranti, mostrando il green pass base. Solo cinema, teatri e palestre hanno ancora bisogno, ma solo per un altro mese, del green pass rafforzato. E a maggio potremo archiviare la carta verde che ha svolto egregiamente la sua funzione. Ora solo il buon senso potrà indurre la gente a seguire regole che ormai tutti conoscono. E agli smemorati la Fondazione Gimbe ricorda 4 suggerimenti per proteggersi dal virus: completare il ciclo vaccinale con 3 dosi (4 per le persone immunocompromesse), continuare ad indossare la mascherina nei luoghi pubblici al chiuso, ma anche all'esterno in condizioni di assembramento e quando si è a contatto con persone fragili. Non fare tamponi se non quando emergono sintomi compatibili con il Covid. E rispettare l'isolamento in caso di positività o nell'attesa del tampone una volta emersi i sintomi.
Insomma, torniamo alla necessità di tutelarci con la mascherina visto che ormai il 90% della popolazione si è vaccinata. Bastano semplici accortezze per frenare l'ondata di Omicron 2 che, nonostante sia super contagiosa, non ha fatto schizzare alle stelle le infezioni. Anzi, in Italia il Covid rallenta, ammettono i tecnici di Gimbe. Da 23 al 29 marzo i contagi sono stabili: 504.487 rispetto ai 502.773 della settimana precedente, un rialzo dello 0,3%. Un plateau che prelude la «discesa della curva» ha spiegato il presidente Nino Cartabellotta che comunque raccomanda a tutti cautela, «perché è difficile fare previsioni quando si parla di Covid».
Anche perché, per esempio, dopo sei settimane consecutive si arresta il calo dei decessi: 953 negli ultimi 7 giorni, con una media di 136 al giorno rispetto ai 132 della settimana precedente. In lieve aumento anche ricoveri con sintomi (9.740 contro 8.969) e le terapie intensive (487 contro 455). E il monito resta sempre quello di non abbassare la guardia.
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