Il candidato di Kiev resta Kamala

Incontro Trump-Zelensky una "bufala". Il vero alleato dell'Ucraina è la Harris

Il candidato di Kiev resta Kamala
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La cosa più assurda a proposito dell'incontro newyorkese tra Volodymyr Zelensky e Donald Trump è la pretesa di qualche analista che esso abbia portato a un «avvicinamento» tra i due statisti. Una bufala totale. Certamente si partiva da una distanza siderale: Zelensky e Trump si detestano, e in particolare il primo teme (con ragione) il ritorno del secondo alla Casa Bianca più delle armate e dei missili scatenati contro il suo Paese dalla Russia. Sono note la simpatia di Trump per Putin, la scarsissima considerazione che ha della Nato e anche il cinismo con cui è pronto a barattare la libertà degli ucraini (e non solo) con un finto successo personale da spacciare ai suoi sostenitori. Il loro incontro è avvenuto su reiterata insistenza di Zelensky, e Trump ha fatto cadere dall'alto in basso la sua disponibilità a incontrarlo: «Zelensky ha chiesto di vedermi ha detto Trump e lo vedrò», facendo intendere che a lui non gliene importava niente. Al presidente dell'Ucraina questo incontro era probabilmente gradito come un calcio nei denti, ma diversi motivi lo rendevano opportuno: creare un'occasione per far prendere a Trump qualche mezzo impegno a favore di Kiev; cercare di fargli dire come concretamente pensi di ottenere la pace nelle prime 24 ore della sua presidenza, come ama ripetere; mostrarsi comunque pronto, nonostante tutto, a una decente relazione personale con l'eventuale prossimo leader americano. Sul primo punto, Trump si è detto genericamente amico di Zelensky, ma anche del suo aggressore Putin; sul secondo nessuna risposta; sul terzo, un invito a Kiev è stato accettato da Trump, ma non si sa per quando e soprattutto neanche per dire cosa.

Conclusione: l'uomo che ha scelto come suo candidato vice quel JD Vance che ha detto ben chiaro «Del destino dell'Ucraina non m'importa un accidente» avrà ritenuto che non gli convenisse rifiutare per l'ennesima volta di incontrare Zelensky, il quale a sua volta ha sfoderato per amor di patria qualche sorriso insincero. Ma di avvicinamenti, siamo onesti, non si vede l'ombra: il candidato di Kiev è Kamala Harris.

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