Raffaele Cantone bacchetta Matteo Salvini e attacca Armando Siri. Il sottosegretario della Lega al ministero delle infrastrutture e dei trasporti è indagato per corruzione per una tangente da 30mila euro che avrebbe intascato, tramite l'ex Forza Italia Paola Arata, in cambio di un favore al "re" dell’eolico siciliano Vito Nicastri, ai domiciliari per un'operazione speculativa nelle energie rinnovabili che aveva fatto emergere i suoi legami con il superlatitante Matteo Messina Denaro.
L'esponente del Carroccio è stato difesa dal suo capo partito Matteo Salvini, che nella giornata di ieri (giovedì 18 aprile, ndr), ha così commentato l'indagine a carico del suo compagno di fazione: "Armando Siri è persona specchiata e onesta".
Non la pensa così Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità Nazionale Anticurrozione, che ai microfoni di Circo Massimo su Radio Capital, incalzato dai conduttori Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto, ha dichiarato: "Io credo che il patteggiamento, giuridicamente, sia parificabile a una condanna. Per me uno che patteggia una bancarotta è colpevole di una bancarotta. Questa è la mia valutazione soggettiva e personale".
Cantone si riferisce proprio a Siri, che nel 2014 patteggiò una condanna per bancarotta fraudolenta: "Ritengo che la bancarotta sia un reato grave, ma evidentemente il ministro Salvini la pensa diversamente…".
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