La base scrive a Conte: "Basta nomi calati dall'alto". Nel M5s è il caos

Attivisti e consiglieri comunali scrivono una lettera all'ex premier Conte in cui chiedono di sciogliere ogni riserva e di sostenere in modo esplicito l'ex Iena Giarrusso

La base scrive a Conte: "Basta nomi calati dall'alto". Nel M5s è il caos
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Caos a 5 Stelle in Sicilia. Attivisti e consiglieri comunali scrivono a Giuseppe Conte. “Basta nomi calati dall’alto: scelga Giarrusso o faccia scegliere noi”. I pentastellati, in una lettera aperta e molto dura nei confronti della vecchia gestione del M5s, chiedono all'ex premier di cambiare pagina e affidarsi all'ex Iena Dino Giarrusso.

Nel mirino della base, benché mai nominato c’è con ogni evidenza il sottosegretario alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, già candidato perdente nel 2012 e nel 2017, nella corsa alla presidenza della Regione. Proprio ieri come riportato su queste colonne, si parlava di una sua ricandidatura senza il simbolo del M5S, un modo per aggirare lo scoglio dei due mandati.

A questo tipo di giochetti sembra però ribellarsi con decisione la base. Oltre trecentocinquanta fra consiglieri, attivisti, simpatizzanti ed elettori scrivono una missiva a Conte in cui chiedono di sciogliere ogni riserva e sostenere, in modo esplicito, l’europarlamentare Giarrusso come referente regionale della Sicilia.

“La nostra forza politica – scrivono nella lettera – vive un momento difficile e in particolare in Sicilia rischia di rimanere schiacciata dalle ambizioni di pochi, da chi continua a credere di poterla gestire in eterno, come si faceva coi feudi e i latifondi prima che arrivasse la democrazia. Correntismo, familismo spudorato, scelte sbagliate, ad esempio nelle candidature agli uninominali e totale assenza dei territori da parte di molti di quelli che hanno avuto la responsabilità di rappresentare il M5s, hanno spento l’entusiasmo e rischiano di uccidere il Movimento qui e ovunque”.

Un riferimento all’ex Iena, anche per quanto riguarda gli Stati Generali, dove come più volte denunciato dal Giornale.it, è stato nascosto quanto deciso dagli elettori. “Ci dicono – dichiarano gli attivisti – sia stato il più votato e proprio per questo i risultati di quella competizione non sono stati mai resi noti, scelta gravissima che tradisce i valori di trasparenza e democrazia”.

Sulla lettera, comunque, non si sbilancia Dino Giarrusso, che si dichiara onorato perché la base raccolga le firme a suo sostegno e soprattutto evidenzia come la priorità, in questa fase, sia solo quella ascoltare le comunità: “Conte ha scelto i suoi vice invocando il cambiamento: sui referenti locali ritengo che la scelta più giusta sia far votare gli iscritti fra una rosa di candidati. Se Conte preferisce scegliere è bene che la base chieda esplicitamente di voltare pagina. Io in Sicilia ci sto ed onestamente non mi stupisco di questa richiesta. Decisioni calate dall’alto e il tentativo di rendere eterne le carriere di cui grazie al Movimento ha avuto un ruolo sono le cose che più pesano ai nostri elettori, e in molti purtroppo hanno già mollato, stanchi. Serve invece che la base abbracci questo progetto e ci aiuti a tornare prima forza politica, ma perché questo accada la base va ascoltata”.

Un’ulteriore patata bollente, quindi, per Giuseppe Conte, che dopo il ricorso del tribunale civile di Napoli, che nei fatti tiene in stand by la sua posizione, adesso si ritrova anche a dover affrontare i malumori degli iscritti in Sicilia, dove si vota non solo alle regionali, ma anche a Palermo. Il numero uno del M5s dovrà effettuare una scelta e decidere quanto prima tra l’europarlamentare, campione di preferenze sulla piattaforma e il sottosegretario alle Infrastrutture, negli ultimi tempi però più in orbita Luigi Di Maio, come testimoniato da alcuni suoi fedelissimi.

Cancelleri, peraltro, non ha speso una sola parola sui social, dove è molto attivo, in difesa di Conte e

del Movimento quando sono arrivate le mazzate del tribunale di Napoli e non ha invitato a votare il nuovo Statuto come hanno fatto invece tutti gli altri: che siano segnali della fondatezza delle richieste degli iscritti?

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