Caos Csm, salta la consigliera Natoli

Il membro laico si dimette dopo l'incontro con un giudice inquisito che la registra

Caos Csm, salta la consigliera Natoli
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È il primo, brutto inciampo del Consiglio superiore della magistratura nella sua nuova versione, quella uscita dalle elezioni dell'anno scorso. Ad innescarla la mossa di un membro «laico», ovvero di nomina parlamentare, l'avvocato siciliana Rosanna Natoli, designata da Fratelli d'Italia, e scelta all'interno del Csm anche per fare parte di una degli uffici più delicati, la sezione disciplinare. La Natoli, con un comportamento apparentemente inspiegabile (se non con la categoria dei «dilettanti allo sbaraglio») decide di incontrare privatamente una giudice sottoposta a procedimento disciplinare, e le consiglia come difendersi. Dopodichè la giudice, con comportamento altrettanto incomprensibile, registra la conversazione e la consegna al Csm. Conseguenza immediata e inevitabile, la registrazione viene consegnata alla Procura della Repubblica di Roma perchè apra una indagine, e la consigliera Natoli si dimette con effetto immediato: per ora solo dalla «disciplinare», ma quando Sergio Mattarella tornerà dal Brasile potrebbe chiederle di farsi completamente da parte.

Il caso viene alla luce nel mezzo della riunione della «disciplinare» che deve decidere la sorte della magistrata siciliana Maria Fascetto Sivillo. Si tratta di una toga dai trascorsi tormentati, eccentrica, già da tempo a rischio di essere cacciata: è stata sospesa dal servizio dopo essere stata condannata per tentata concussione ai danni di un funzionario di Riscossione Sicilia da cui voleva farsi togliere una cartella esattoriale, nel frattempo è finita sotto procedimento anche per avere apostrofato «lei non sa chi sono io» un agente della Stradale che aveva fermato sua nipote.

Martedì compare davanti alla «disciplinare», che la proscioglie per il diverbio con la Stradale, ma deve decidere sulla sua richiesta di rientro in servizio. A sorpresa, la Fascetto si alza e dice «devo denunciare una cosa molto grave che riguarda la qui presente consigliera Natoli». Consegna una pen drive e 137 pagine di trascrizione del suo incontro con la Natoli, in cui questa dopo averla convocata a casa sua le consiglia come togliersi d'impiccio. Tra i consigli, revocare il suo difensore Carlo Taormina.

Sono attimi di sconcerto, la riunione viene sospesa, la Natoli si allontana. Da allora al Csm non l'hanno più vista. Effetto colaterale (casuale?): la sua assenza ieri risulta decisiva nel nominare, 13 voti contro 12, il nuovo procuratore di Catania gradito alla sinistra. A chi l'ha incontrata in queste ore la Natoli dice di essersi impietosita per la sorte della Fascetto, ma ora rischia comunque l'incriminazione per rivelazione di segreto d'ufficio, avendo riferito alla giudice le discussioni interne alla sezione. La sua carriera al Csm potrebbe chiudersi qui. Intanto l'eco del caso investe il presidente del Senato Ignazio La Russa, che sarebbe stato un suo sponsor nonostante il curriculum non eccezionale.

E viene utilizzato dai giudici di sinistra di Area per polemizzare nuovamente contro la proposta del centrodestra che vorrebbe togliere al Csm i poteri disciplinari: vedete, dice la corrente di Area, cosa succede quanto entrano in scena i politici?

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