Certe notti non si scordano, purtroppo. E il governatore della Liguria Giovanni Toti ammette di non averne mai vissuta una peggiore. Ma ora c'è da lavorare. Dopo i sopralluoghi, ieri sera è arrivata la richiesta dello stato di emergenza. Dopo le spese per le urgenze ci sarà la conta dei danni. Perchè non c'è dubbio che la Liguria sia stata la Regione più colpita dalla furia del maltempo. Una regione che da ieri lascia 22 mila persone senza energia elettrica. Fosse solo questo. A mettere ulteriormente in ansia c'è il Ponte Morandi con quei lavori che tardano a iniziare e la pioggia che da domani sera tornerà a battere Genova. «Siamo in una situazione di straordinaria emergenza - riferisce Toti-. Il maltempo ha colpito la nostra regione sia a ponente sia a levante. Una mareggiata simile, anche facendo riferimento agli archivi di Protezione civile, non credo si sia mai vista nella nostra regione ma siamo già al lavoro per rialzarci e ce la faremo, come abbiamo sempre fatto».
I danni, dicevamo. Ieri a Genova l'aeroporto è rimasto chiuso fino alle 14 dopo che il mare in tempesta aveva portato detriti sulla pista. Per il resto isolata Corniglia, nelle Cinque Terre. Danni a Monterosso, dove il mare è entrato in un parcheggio e ha provocato il cedimento di una tubazione del gas. Spiagge chiuse a Levanto. A Davagna una frana sulla strada comunale ha isolato alcune abitazioni. Dalla scorsa notte la violenta mareggiata che ha colpito la costa ligure ha inghiottito in diversi punti la statale 227, l'unica strada di collegamento tra Portofino e la vicina Santa Margherita Ligure. In serata è stato approntato un servizio via mare con gommoni per fare uscire una cinquantina di ospiti degli alberghi di Portofino. Servizio che ha traghettato fino a Santa Margherita Ligure anche Pier Silvio Berlusconi, la compagna Silvia Toffanin, i due figli e il personale di servizio che erano rimasti isolati a Portofino. Il castello dove la famiglia Berlusconi era alloggiata si trova proprio a metà dei cedimenti strutturali della strada provinciale crollata. A Vado Ligure molti traghetti della «Corsica Ferries» hanno rotto gli ormeggi: per uno di essi è stato necessario l'intervento da parte della Guardia Costiera. Ma lo scenario peggiore si è presentato a Rapallo. Qui decine di superyacht (tra cui uno di proprietà della famiglia Berlusconi), motoscafi e barche a vela si sono schiantati sulla scogliera del lungomare, intorno a quella dell'antico castello, simbolo della città, e sulla spiaggia. «Onde alte 10 metri hanno colpito per ore la scogliera e la loro forza ha rotto la diga per 300 metri. Dopo la mareggiata del 2000 avevamo ricostruito la diga più alta di più di un metro portandola a sei metri e mezzo. Non è bastato», riferisce la direttrice del Porto Carlo Riva di Rapallo, Marina Scarpino durante il sopralluogo tra le rovine delle banchine del primo porto turistico costruito in Italia negli anni Sessanta da Riva. «Ieri - dice - erano ormeggiate 390 barche, oltre la metà è stata completamente distrutta». Devastato anche la «Langosteria», uno dei nuovi ritrovi del Lido di Paraggi al Tigullio. Aveva aperto l'estate del 2017 ed era immediatamente diventato uno dei ristoranti più quotati dai vip.
Quel che rimane è un ammasso di tegole di legno, detriti, pezzi di porte spazzate via dal vento. Vittima delle bufera anche l'esclusivo ristorante a bordo spiaggia stile Saint Tropez e il mitico «Covo di Nordest» di Santa Margherita Ligure.
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