La Capitale per un giorno sarà il crocevia del pianeta

Le esequie saranno un'occasione per utili strette di mano e trattative. Il caso Cina

La Capitale per un giorno sarà il crocevia del pianeta
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L'ultimo saluto a Papa Francesco trasformerà il Vaticano e Roma nel crocevia del mondo. Al funerale sarà schierato tutto il vertice europeo e arriverà per la prima volta nel vecchio continente dal suo secondo insediamento, il presidente Donald Trump. Per non parlare di capi di governo, teste coronate e nemici da sempre, che si ritroveranno assieme per l'ultimo omaggio al Papa pacificatore.

«Il numero di delegazioni, molte a livello di capi di Stato o di governo, sarà enorme. Sono già arrivate 80 richieste, ma si supererà il centinaio» spiega una fonte de il Giornale. Le esequie che concentreranno così tanti leader potrebbero diventare l'occasione per incontri o solo strette di mano utili a smussare gli angoli e aprire trattative. «Ci proviamo» fanno sapere da palazzo Chigi, ma è ancora presto per definire i dettagli. Alle esequie arriveranno i vertici della Ue: la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, Roberta Metsola che guida il Parlamento di Strasburgo e Antonio Costa a capo del Consiglio europeo. Il presidente americano Donald Trump ha confermato la sua presenza assieme alla moglie Melania. Dopo l'aspro braccio di ferro sui dazi lo stesso Trump aveva annunciato con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, una visita a Roma per negoziare con l'Unione europea. Anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky ha dichiarato che sarà presente alle esequie. Vladimir Putin, che nel messaggio di cordoglio ha utilizzato parole di stima, se non ammirazione per Francesco, forse avrebbe voluto esserci, ma sulla sua testa pende il mandato di cattura internazionale per crimini di guerra durante l'invasione dell'Ucraina. Mosca invierà, comunque, una delegazione di rilievo ed oggi, in una riunione fra i negoziatori a Londra, gli americani sperano che venga sbloccata la strada verso la tregua per il conflitto nel cuore dell'Europa.

Sabato in piazza San Pietro ci sarà il premier britannico, Keir Starmer, al fianco del presidente francese Emmanuel Macron che guidano la pattuglia dei volenterosi in appoggio a Kiev. Non mancheranno il presidente tedesco Frank Walter Steinmeier ed il cancelliere uscente Olaf Scholz oltre al capo di stato polacco, Andrzej Duda e il governo spagnolo. Dal Sud America arriveranno il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, e quello dell'Argentina, terra natia del Papa, che ha proclamato 7 giorni di lutto nazionale. Javier Milei ha scritto sulla scomparsa di Francesco: «Nonostante le divergenze che oggi appaiono minori, averlo potuto conoscere nella sua bontà e saggezza è stato per me un vero onore».

Il governo cinese ha cercato di relegare la notizia della scomparsa del Papa in poche righe. Al contrario, su Weibo, l'X della Cina, l'annuncio del decesso, è diventato virale con punte di 160 milioni di visualizzazioni. Per i mandarini comunisti, nonostante un accordo sulla nomina dei vescovi con il Vaticano voluto proprio da Francesco, il Papa è Jiao Huang (l'Imperatore della Chiesa), che riconosce Taiwan. Non è chiaro se e chi verrà inviato al funerale.

Sabato, il giorno delle esequie, si terrà a Roma il terzo incontro fra americani e iraniani, sul nucleare,

mediato dall'ambasciata dell'Oman. I negoziatori sono ottimisti e potrebbe venire redatta una bozza di massima dell'accordo. L'omaggio più importante per l'addio ad un Papa che ha sempre fatto di tutto per evitare le guerre.

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