Finalmente Matteo Renzi ha trovato un posto anche per l'amico e finanziatore Marco Carrai. Nei prossimi giorni il premier lo nominerà ufficialmente capi della nascente Agenzia per la sicurezza informatica che sarà posta al vertice del nostro sistema dei servizi segreti. Al momento, come rivela il Fatto Quotidiano, manca solo l'atto formale del decreto ma è già tutto deciso.
Il ruolo di Carrai, esperto di sicurezza informatica, sarebbe quello di super sceriffo della lotta contro gli hacker e il phishing. Il corpaccione dei Servizi, specie l’Aise (il Servizio esterno, ex Sismi), non ha mai voluto dipendere da altri o rinunciare alle competenze acquisite e così si è arrivati al 2016 con una riforma a metà. Dopo mesi di pressing, Renzi si è convinto della necessità di una nuova struttura incardinata presso Palazzo Chigi e ha subito informato della novità non solo l'amico imprenditore ma anche i sottosegretari Luca Lotti e Marco Minniti (che ha la delega sui servizi di sicurezza), oltre ovviamente la fedelissima Maria Elena Boschi.
Carrai, prima di accettare, avrebbe detto: “Se devo fare la guerra al crimine informatico, non basta essere una polizia, ma devo avere le prerogative e il raggio di azione dei servizi di spionaggio. Anzi, di controspionaggio” e questo pone un problema: il raccordo operativo con i Servizi (Aise, Aisi e Dis, Dipartimento per le informazioni e la sicurezza della Presidenza del Consiglio). La soluzione trovata da Renzi prevederebbe che l'ente guidato da Carrai sia incardinato funzionalmente sotto il Dis così da avere la copertura operativa necessaria, ma poi dipenda direttamente da Minniti.
L’imprenditore fiorentino è, però, tra i soci fondatori di “Cys4”, una società tutta dedicata alla sicurezza informatica, e per questo motivo le sue quote azionarie dovranno passare in mano al fratello oppure si dovrà dar vita al solito blind trust all’italiana.
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